Questa foto potrà sembrarvi familiare, e il motivo è semplice: ricorda le foto delle eclissi totali di Sole. Ma quella che sembra occultare (anche se in modo non perfetto) il disco solare non è la Luna, ma la superfice di Plutone, il suo lato oscuro fotografato da New Horizons da 2 milioni di km di distanza, quando il pianeta nano si trovava tra la sonda e la nostra stella.
Nebbia. New Horizons ha scattato questa foto "guardandosi alle spalle", 39 ore dopo il flyby: la manovra è stata studiata per permettere alla sonda di osservare, grazie alla luce solare, l'atmosfera di Plutone, la cui foschia - formata da particelle di etilene e acetilene - si estende per circa 160 km dalla superficie del pianeta nano. Cinque volte più di quanto ci si aspettasse.
Secondo le previsioni del team, le temperature di Plutone avrebbero dovuto consentire la formazione di foschie non più alte di 30 km. Queste nebbie sono prodotte probabilmente dall'azione dei raggi ultravioletti del Sole, che rompono le molecole di metano presenti in atmosfera.
Più eterea. Non solo: la pressione superficiale dell'atmosfera di Plutone misurata da New Horizons risulta molto più bassa di quanto ci si aspettasse. Come spiega l'astronomo e blogger Phil Plait, negli ultimi 2 anni l'atmosfera di Plutone avrebbe perso metà della sua massa.
Una delle ipotesi - ancora dibattute - è che abbia inziato a condensare, congelare e ricadere sulla superficie sotto forma di neve, mentre il pianeta nano si allontana sempre di più dal Sole, nella sua orbita ellittica.
Mobili. Un altro fronte che continua a riservare sorprese è quello della Tombaugh Regio, la zona a forma di cuore. La parte dello Sputnik Planum, in alto a sinistra rispetto al "cuore", mostra una serie di ghiacciai di azoto formare anse e circonvoluzioni intorno a ostacoli e depressioni. Una regione fluida e giovane dal punto di vista geologico.
Slow-motion. «Ghiaccio d'azoto, di anidride carbonica, di metano: questi ghiacci sono geologicamente soffici e malleabili, anche nelle condizioni di Plutone, e si muovono allo stesso modo dei ghiacciai terrestri» commenta Bill McKinnon, del team di New Horizons, che ha aggiunto che alle temperature di Plutone (-235 °C) il ghiaccio d'acqua non potrebbe muoversi in modo fluido, perché troppo friabile. Ma il ghiaccio d'azoto sì, se spesso circa 1 km e riscaldato da una fonte radioattiva interna al pianeta.
Attivo. «Abbiamo visto superfici come questa soltanto su mondi geologicamente attivi come la Terra e Marte» aggiunge John Spencer, coresponsabile della missione.
New Horizons ha per ora inviato a Terra appena il 5% dei dati raccolti. La maggior parte delle sorprese deve ancora arrivare.