Probabilmente a caccia di soldi, la Nasa ha fatto sapere che a partire dal 2020 accetterà nuovamente turisti sulla Stazione spaziale internazionale ed ecco che, subito, c'è chi si propone come tour operator ufficiale dell'iniziativa: la Bigelow Space Operations (BSO). Insomma, la stagione turistica per la Iss riparte alla grande, dopo il lungo intervallo trascorso dalle improvvisate organizzate agli inizi degli anni 2000 da Space Adventures, che oggi offre Fly around the Moon (promessa che appare oggi piuttosto azzardata).
Per darsi un tono e differenziarsi dalle oscure offerte delle tante agenzie di viaggi, BSO ha fissato il costo del biglietto: 52 milioni di dollari a persona, senza tuttavia precisare se con o senza vitto e alloggio. A occhio dovrebbero essere esclusi, e comunque va detto, per chi si preoccupa anche dei dettagli, che la diaria sulla SSI costa appena 35.000 dollari al giorno.
Robert Bigelow, proprietario di una grande catena alberghiera e patron di BSO, fa sul serio: pare abbia già versato "ingenti somme" a SpaceX per accaparrarsi quattro passaggi sulla nuova capsula Crew Dragon per le sue offerte Fly to the ISS in a Single Launch ("single launch" sta a significare "senza trasbordo": non ci sono coincidenze da prendere, meno male!).


Sulle camere ancora si sa poco (tranne che sono piuttosto spartane, per quel che costano): in ogni caso Bigelow dovrebbe avere la sua offerta di moduli gonfiabili da attaccare a stazioni spaziali o anche da installare sulla superficie di altri mondi, a partire dalla Luna. Uno di questi moduli è attualmente attraccato alla SSI.
A che punto sono le navicelle? Lo scorso mese di marzo la Crew Dragon ha attraccato alla SSI: a bordo c'era solamente Ripley, non l'indomita castigatrice di tutti gli Alien del Cosmo ma un manichino infarcito di sensori.

Il successo di quella missione aveva fatto pensare a voli con equipaggio entro l'estate, ma un'esplosione avvenuta durante un test a terra ha suggerito prudenza. Stando ad alcune indiscrezioni il primo volo della Crew Dragon con uomini a bordo potrebbe avvenire il prossimo novembre, ma senza turisti.

Seppure in ritardo procede anche Boeing, che pare avere in programma a settembre un primo volo della sua Starliner senza persone a bordo, e a novembre un secondo volo con equipaggio. I due player, SpaceX e Boeing, volano con mezzi differenti: la Crew Dragon va in orbita lanciata da un Falcon 9, mentre la Starliner userà un razzo Atlas 5 della United Launch Alliance.


Nasa-turisti. L'Agenzia spaziale americana ha già contribuito con decine di milioni di dollari allo sviluppo e alla costruzione di entrambe le navicelle, nell'ambito di un programma finalizzato a far partire i propri astronauti dal territorio americano, almeno a partire dal 2020, per affrancarsi dall'attuale, lunga e costosa dipendenza dai russi, che chiedono 80 milioni di dollari per ogni biglietto A/R per la ISS, contro i 52 previsti da Bigelow, per esempio.