Un decimo delle stelle presenti nella nostra galassia potrebbero fornire le condizioni giuste per lo sviluppo di forme di vita complesse.
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La Via Lattea e la cometa di Halley, fotografata nel 1996. Una delle ipotesi più accredidate sull'origine della vita sulla Terra è che sia arrivata con l'impatto del nostro pianeta con una cometa. Foto: © NASA. |
Attraverso un nuovo e differente approccio, gli astronomi hanno ora identificato i luoghi all'interno della nostra galassia dove presumibilmente è più facile che si sia sviluppata la vita. E dove ci potrebbero esser le condizioni ideali per la presenza di sistemi solari abitati. Secondo l'analisi più accurata finora condotta, circa il 10 per cento delle stelle presenti nella Via Lattea, presenterebbe un sistema con le condizioni necessarie per lo sviluppo di vita complessa.
Zone verdi Charles Lineweaver dell'Università di New South Wales in Australia ha studiato lo sviluppo della nostra galassia e applicando il concetto di “zona galattica abitabile” ha sviluppato una mappa delle zone dove sono presenti i quattro fattori ritenuti più importanti per lo sviluppo di una vita complessa e cioè, l'esistenza di una stella “ospite” per un sistema di pianeti, metalli pesanti per formare pianeti terrestri, sufficiente tempo per l'evoluzione biologica e la distanza ragionevole da eventuali supernove.
Secondo i ricercatori 8 miliardi di anni, a circa 25 mila anni luce dal cuore della Via Lattea si è formata una zona abitabile che lentamente si è espansa, includendo anche le stelle che sono nate in seguito, fino a 4 miliardi di anni fa. La maggior parte delle stelle comprese in questa zona “abitabile” sono dunque più antiche del Sole (che di miliardi ne ha soltanto 4,5), in media 1 miliardo di anni in più, e in teoria hanno avuto più tempo per permettere lo sviluppo della vita.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science, sebbene gli stessi autori gettino acqua sul fuoco: si tratta di uno studio preliminare.