Vi ricordate il piccolo asteroide 2008 TC3 (post del 7 ottobre 2008) che, appena 19 ore dopo essere stato scoperto, impattò con l’atmosfera terrestre bruciando ad un’altezza di circa 37 km nei cieli del Sudan settentrionale? Bene, recentemente sono state ritrovate numerose meteoriti provenienti da questo oggetto. Questo minuscolo asteroide, le cui dimensioni sono state stimate in circa 5 metri, rimarrà nella storia delle scienze planetarie, in quanto è stato il primo corpo ad essere stato scoperto prima del suo impatto con la Terra (furono previsti con grande precisione l’ora e il punto di impatto), ed ora anche il primo ad essere stato osservato quando si trovava ancora nello spazio interplanetario e di cui si sono raccolti dei campioni. Sarà quindi possibile per la prima volta confrontare le osservazioni telescopiche effettuate su 2008 TC3 con i risultati delle analisi di laboratorio dei suoi frammenti.
Ogni anno si osservano meteore molto luminose (bolidi) che attraversano l'atmosfera e talvolta si riesce a recuperare dei pezzi del corpo che ha prodotto questi fenomeni, ma osservare questo oggetto prima che entri nell'atmosfera terrestre e poi seguirlo sino alla sua fine raccogliendo alcuni dei suoi resti è una cosa per ora unica.
Alcune delle meteoriti ritrovate, che appartengono al raro gruppo delle “ureiliti”.
La composizione mineralogica di un asteroide può essere studiata da terra analizzando lo spettro della luce solare riflessa dalla sua superficie. In questo modo si ottengono le informazioni necessarie a suddividere gli asteroidi in gruppi tassonomici sulla base della loro composizione mineralogica. D'altro canto, l’analisi delle meteoriti recuperate sulla Terra fornisce molte più informazioni, però risulta molto difficile associarle al corpo da cui provengono.
2008 TC3 fu scoperto il 6 ottobre 2008 e nelle ore successive numerosi osservatori ne hanno seguito la traiettoria ed effettuato misure spettroscopiche prima che l'asteroide il giorno seguente si disintegrasse nell’atmosfera terrestre.
Un gruppo di ricercatori guidato da Peter Jenniskens del SETI Institute (California) e Muawia Shaddad dell'University of Khartoum, sono andati alla ricerca delle meteoriti lungo la traiettoria determinata sulla base delle osservazioni. Sono stati recuperati una cinquantina di frammenti, ed uno di questi è stato analizzato in laboratorio.
P. Jenniskens con un gruppo di sudanesi davanti ad alcune meteoriti provenienti dal piccolo asteroide 2008 TC3.
Il carbonio presente all'interno della meteorite mostra segni che testimoniano che ad un certo punto della sua vita l’asteroide da cui questo proviene deve aver subito un forte riscaldamento, forse causato dall’impatto che ha provocato la sua distruzione o la craterizzazione del corpo progenitore e l’espulsione del frammento che sei mesi fa ha terminato la sua vita nell’atmosfera del nostro pianeta.
Gli isotopi dell'ossigeno presenti all'interno della meteorite forniscono poi altre informazioni sull'asteroide di provenienza. Ogni sorgente di meteoriti all'interno del Sistema Solare, inclusi i pianeti come Marte, ha infatti una specie di "firma" caratteristica dei tre isotopi stabili dell’ossigeno, 16, 17 e 18. Il rapporto delle abbondanze di questi isotopi è considerata una prova decisiva e fondamentale per determinare la provenienza delle meteoriti.
In base a questa analisi 2008 TC3 è risultato appartenere ad una categoria molto rara di meteoriti denominate “ureiliti”, una sottospecie delle meteoriti rocciose, definite “acondriti”, che consistono di materiale simile al basalto terrestre o alle rocce intrusive. Probabilmente tutte le meteoriti che appartengono a questa categoria hanno avuto una stessa origine nello spazio.