Spazio

In volo su Tritone con la Voyager 2

Il 25 agosto 1989 il flyby della sonda su Nettuno e la sua luna: le foto di allora sono servite a elaborare una mappa della superficie del satellite, e una ricostruzione mozzafiato del sorvolo.

Il 25 agosto 1989, dopo 12 anni di viaggio interplanetario, la sonda Voyager 2 transitava a soli 4.950 chilometri dal Polo Nord di Nettuno, e a 40 mila da Tritone, la sua luna più grande. Oggi, per festeggiare l'anniversario di quel primo sorvolo, le immagini di allora sono state assemblate in una mappa a colori, ultradettagliata, dell'irrequieto satellite naturale. Le stesse foto sono anche servite a montare una ricostruzione mozzafiato del sorvolo (visibile qui sopra), che mostra Tritone più o meno come apparve alla navicella.

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Lavoro certosino. Le immagini catturate dalla sonda sono state restaurate da Paul Schenk, uno scienziato del Lunar and Planetary Institute di Houston (Texas) come le pellicole di un vecchio film, e utilizzate per elaborare una nuova mappa della superficie di Tritone con una risoluzione di 600 metri per pixel (qui disponibile in alta).

I colori sono stati rafforzati per esaltare i contrasti, ma somigliano con buona approssimazione ai colori reali del satellite. Gli "occhi" della sonda videro Nettuno e la sua luna in modo lievemente diverso da come sarebbero apparsi a uno sguardo umano: così, per realizzare mappa e video sono stati utilizzati filtri arancioni, verdi e blu.

La mappa di Tritone elaborata a partire dalle immagini della Voyager 2. | Paul Schenk

La prima e l'ultima. A causa della velocità del sorvolo e della lenta rotazione di Tritone, nel 1989 Voyager 2 riuscì a osservare niditamente soltanto un emisfero del satellite: gran parte di quello settentrionale si trovava - e si trova anche nel video - avvolto nell'oscurità. Ma la ricostruzione dà comunque un'idea più che accurata dell'aspetto della luna di Nettuno, un documento importante perché, dopo la Voyager 2, nessun'altra sonda è riuscita a esplorare il remoto sistema planetario.

La prossima occasione. Il lavoro precede di poco meno di un anno l'incontro tra la sonda New Horizons e Plutone: il flyby della sonda sul pianeta nano è previsto per il 14 luglio 2015. Proprio oggi, inoltre, la sonda della Nasa interseca l'orbita di Nettuno; sempre il 25 agosto, ma di due anni fa, la sonda sorella di Voyager 2, la Voyager 1, raggiungeva ufficialmente lo spazio interstellare.

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Punti in comune. Sia Tritone che Plutone sono un po' più piccoli della Luna e possiedono una sottile atmosfera per lo più a base di azoto, oltre a una superficie congelata che include monossido di carbonio, anidride carbonica, metano e azoto. Benché entrambi abbiano avuto origine nel Sistema Solare esterno, il primo fu catturato dalla gravità di Nettuno, per andare incontro a una complessa storia geologica: le forze di marea hanno probabilmente fuso il suo interno e sono all'origine di un'intensa attività vulcanica, che rende Tritone uno dei corpi più irrequieti del Sistema Solare (insieme alla luna di Giove Io e ad Encelado, satellite di Saturno).

Spetterà a New Horizons capire se Plutone sia da aggiungere a questa lista: se anche il pianeta nano fosse interessato da attività vulcanica, potrebbe essere simile a quella osservata su Tritone.

25 agosto 2014 Elisabetta Intini
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