Le tempeste, su Titano, sono relativamente rare, ma comunque accadono almeno una volta all’anno (che, per la cronaca, dura 29,5 anni terrestri): per gli scienziati, «sono molto più frequenti di quel che si ipotizzava: pensavamo che eventi di questo tipo accadessero una volta ogni mille anni. Le conclusioni sono diverse e, dunque, sono una sorpresa», afferma Jonathan Mitchell, della University of California, coautore di uno studio sul clima di Titano pubblicato su Nature Geoscience.
Per certi versi la più grande luna di Saturno somiglia un po' alla Terra: è caratterizzata da un ciclo del metano, del tutto simile al ciclo dell’acqua sul nostro pianeta. Ci sono fiumi, laghi e mari dai quali il metano evapora, crea delle nubi e precipita sotto forma di piogge. Ci sono grandi pianure, e quando ci sono piogge intense si verificano anche grandi inondazioni, proprio come sulla Terra.

Tutto in un anno. «Quando si formano tempeste, precipitano anche 30 centimetri di metano in un giorno terrestre, più o meno quello che è caduto, in acqua, a Houston durante l’uragano Harvey», racconta Mitchell. Sean Faulk, che ha sviluppato i modelli computerizzati per lo studio, sottolinea che il materiale eroso e trasportato dalle piogge di metano può formare accumuli simili ai conoidi alluvionali terrestri, e questo a conferma dell'importante ruolo delle piogge di metano nel modellare la superficie di Titano.

Lo studio trova riscontri nell'analisi dei dati ottenuti dal radar di bordo della sonda Cassini: le osservazioni avevano infatti già messo in luce strutture che potevano assomigliare a conoidi (di cui ora si ha certezza) tra i 50° e gli 80° di latitudine sia nord che sud.
Alle stesse latitudini sono state osservate anche numerose dune, simili a quelle dei deserti terrestri, e ciò suggerisce che la luna di Saturno ha notevoli variazioni climatiche nel corso di un suo anno, durante il quale al prevalere delle piogge si formano conoidi e altre strutture tipiche di questi fenomeni atmosferici, mentre durante i periodi più siccitosi si formano invece le dune, modellate dal vento.