Spazio

Tianwen-1, le domande al cielo della missione cinese su Marte

Il programma scientifico di Tianwen-1, il terzetto di orbiter, lander e rover marziani lanciato dalla Cina e ora in orbita marziana.

La lunga marcia della Cina verso Marte è cominciata alle 6:40 ore italiane del 23 luglio 2020 con un lancio dallo spazioporto di Wenchang, sull'isola cinese di Hainan: la missione Tianwen-1, un nome che in cinese significa "domande al cielo", si è inserita nell'orbita marziana il 10 febbraio 2021, con l'obiettivo di compiere un'indagine scientifica a tutto tondo del Pianeta Rosso. Per la Cina è il secondo tentativo di raggiungere Marte: il primo, nel 2011, finì male e si concluse con un tuffo anzitempo nel Pacifico, dopo che il razzo russo che trasportava l'orbiter cinese Yinghuo-1 si arenò per un problema tecnico nella bassa orbita terrestre.

Tre in uno. Tianwen-1 è una delle tre missioni marziane che in questa finestra di lancio favorevole stanno prendendo il largo: le altre sono Hope, la missione degli Emirati Arabi partita il 20 luglio, e Mars 2020, la missione della NASA teoricamente in partenza il 30 luglio, ma comunque non oltre metà agosto, che consegnerà sulla superficie di Marte l'erede di Curiosity, Perseverance. Rispetto all'agenzia USA, che forte dell'esperienza robotica maturata sul Pianeta Rosso può quest'anno concedersi alcuni guizzi creativi - come il drone elicottero Ingenuity, il compagno alato di Perseverance che proverà a volare attraverso la tenue atmosfera marziana - la Cina punta a recuperare il terreno perduto in questi anni portando su Marte tre veicoli in un colpo solo, un traguardo tecnico che nessun'altra missione interplanetaria ha mai conseguito.

Il carico di oltre 5 tonnellate totali include un orbiter che seguirà un'orbita ellittica polare attorno al Pianeta Rosso, e compirà osservazioni scientifiche per un anno marziano (cioè per 687 giorni); e una coppia lander-rover che eseguirà un ammartaggio due o tre mesi dopo l'ingresso in orbita. Questa calcolata attesa, già usata per i lander americani Vikings negli anni '70, permetterà di studiare attentamente le condizioni dell'atmosfera marziana prima di tentare la pericolosa discesa.

Analisi a tutto campo. Il sito di atterraggio sarà Utopia Planitia, un'area pianeggiante all'interno di un bacino di impatto poco più a nord dell'equatore marziano. Da qui il rover cinese a sei ruote alimentato con pannelli solari, molto simile ai predecessori della NASA Spirit e Opportunity, partirà per un'esplorazione della superficie che durerà circa 90 giorni marziani (o Sol: 24 ore e 39 minuti ciascuno) e sfrutterà sei strumenti scientifici (incluso un radar capace di scandagliare il sottosuolo) per studiare la geologia marziana e verificare l'eventuale presenza di ghiaccio.

Altri sette strumenti scientifici si troveranno invece a bordo dell'orbiter che condurrà osservazioni coordinate con il rover, concentrandosi sull'analisi della ionosfera marziana, sulle caratteristiche del clima, sulla misurazione dei campi elettromagnetici e gravitazionali, nonché della struttura interna di Marte.

la strategia della pazienza. Il programma spaziale cinese è strettamente legato alle operazioni militari del Paese e questa caratteristica, insieme alla tradizionale segretezza che avvolge le missioni spaziali di questa potenza, hanno contribuito a mantenere una parziale segretezza sui dettagli della missione Tianwen-1. Oltrettutto, la statistica insegna che metà dei tentativi di far atterrare sonde su Marte sono finora falliti. Ma se al di là ogni possibile inconveniente la Tianwen-1 arrivasse su Marte il prossimo febbraio, le immagini riprese dal suo orbiter potrebbero arrivare contemporaneamente a quelle del rover Perseverance, che proprio quel mese dovrebbe "ammartare". Già questo sarebbe un bel colpo messo a segno.

23 luglio 2020 Elisabetta Intini
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