Elon Musk si sta ancora dando i pizzicotti dopo il lancio perfettamente riuscito del Falcon Heavy di martedì 6 febbraio. Non solo il razzo più potente del mondo non è esploso sulla rampa di lancio, ma ha dimostrato di saper portare un carico in orbita e di essere - almeno in parte - riutilizzabile.
Il suo battesimo dell'aria ha superato ogni aspettativa: che cosa dobbiamo aspettarci, ora? Sarà questo il razzo che porterà l'uomo su Marte, o ci riporterà sulla Luna? Fin dove arriveranno la Tesla Roadster e il suo passeggero Starman, che hanno appena intrapreso un lungo (e in parte imprevisto) viaggio spaziale? Ecco le domande che tutti si fanno su un'impresa epica, e le relative risposte.
Dove si trova la Tesla Roadster, e dove arriverà? L'auto sportiva rosso ciliegia di Musk e il manichino in tuta spaziale che porta a bordo dovevano agganciare un'orbita eliocentrica con una distanza dal Sole equivalente a quella di Marte, nella quale sarebbero rimasti virtualmente per miliardi di anni. Ma l'accensione del terzo ed ultimo stadio del motore centrale del Falcon Heavy sembra aver dato alla vettura una spinta eccessiva, che le ha fatto mancare l'inserimento nell'orbita prevista e che la spingerà più in là.
Inizialmente Musk aveva twittato una mappa da cui sembrava che la vettura fosse diretta verso la fascia principale (una regione densa di asteroidi tra le orbite di Marte e di Giove), e potesse arrivare relativamente vicino all'orbita di Cerere.
Third burn successful. Exceeded Mars orbit and kept going to the Asteroid Belt. pic.twitter.com/bKhRN73WHF
— Elon Musk (@elonmusk) 7 febbraio 2018
In realtà da una revisione dei calcoli dei parametri orbitali diffusa dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa il 7 febbraio sembra che la Tesla sia diretta oltre l'orbita marziana, ma che non abbia una spinta sufficiente per raggiungere la fascia principale.
Questa si trova a quasi 530 milioni di km dal Sole; l'auto di Musk arriverà a circa 257 milioni di km dalla nostra stella. Alle 5:19 di stamattina 8 febbraio, la Roadster ha superato l'orbita lunare.


Per quanto durerà? Sempre che non incorra in macro collisioni durante il suo viaggio spaziale, la Tesla Roadster dovrà vedersela con l'impatto di micro meteoriti e con le radiazioni.
Secondo vari esperti contattati da LiveScience, in meno di un anno le radiazioni potrebbero causare la degradazione di alcune sue parti, come i sedili in pelle, gli pneumatici di gomma, e la carrozzeria in fibra di carbonio.
Le componenti inorganiche come il telaio in alluminio, i metalli interni e alcune parti di vetro potrebbero resistere più a lungo (salvo scontri spaziali): potenzialmente per milioni di anni, ma non si sa se in una forma riconoscibile come quella che abbiamo visto dopo il lancio.
Perché ha attraversato la fascia di Van Allen? Il passaggio in questa zona ricca di particelle cariche e radiazioni all'interno della magnetosfera terrestre, nella quale potrebbero verificarsi malfunzionamenti, è stato deciso per testare le capacità del razzo e dimostrare ai clienti militari, come l’aeronautica statunitense, che il Falcon Heavy è in grado di mettere in orbita anche i loro satelliti.
Perché sembra "finta"? La luce che attraversa il mezzo atmosferico per arrivare sulla Terra incontra particelle di polveri, smog, vapore acqueo: le immagini che vediamo sul nostro pianeta appaiono meno nitide e pulite di quelle riprese nello Spazio, dove non ci sono virtualmente ostacoli al viaggio della luce. Nel vuoto cosmico, le tonalità sono vivaci, fresche, frizzanti. «Onestamente, si capisce che è vera perché sembra finta» ha ammesso Elon Musk in conferenza stampa «non c'è occlusione atmosferica, è tutto eccessivamente nitido».

Perché proprio un'auto? Per un'astuta campagna di marketing incrociato e per rilanciare le vendite non proprio rosee della vettura, certo. Ma anche per una ragione simbolica: nell'era della corsa spaziale privata, non c'è virtualmente nulla di impossibile.
Lo stesso Musk aveva dichiarato che date le alte probabilità di insuccesso del lancio non avrebbe scelto come payload nulla di troppo sentimentale o irrecuperabile. Dopo il lancio del Falcon Heavy, il CEO di SpaceX ha anche raccontato che di solito per queste missioni dimostrativi si scelgono payload noiosi come blocchi di cemento, e di aver voluto optare per qualcosa di più frivolo «perché anche le cose ridicole sono importanti».
Vedremo altre sue immagini in diretta? Nelle prime 5 ore dal lancio, tre telecamere montate su un supporto hanno mostrato la Tesla Roadster e il suo passeggero Starman, con il gomito sistemato fuori dal finestrino, sfrecciare nello Spazio con la Terra sullo sfondo. Lo streaming è poi stato interrotto, ed è improbabile che possa riaprirsi: l'auto non ha subito grandi modifiche prima del suo viaggio spaziale, ed è probabile che le batterie si siano scaricate per trasmettere quelle prime immagini ad alta risoluzione.
Quanto si avvicinerà a Marte? E alla Terra? Prima del lancio Musk aveva detto che le chance che la Tesla impatti su Marte sono molto basse, e sembra davvero essere così: nell'ottobre 2020 l'auto effettuerà il passaggio più vicino a Marte (6,9 milioni di km). La prossima volta che passerà vicino alla Terra sarà invece nel marzo 2021: transiterà a circa 45 milioni di km da noi.


Non rischia di inquinare? Quella di aver disseminato una fonte di detriti spaziali nello Spazio è una delle (poche) critiche avanzate ad Elon Musk, ma poiché l'auto andrà ben oltre l'orbita terrestre, verso un'area di cosmo disseminata di rocce spaziali, il suo contributo ai relitti celesti sarà minimo e non lontanamente paragonabile ai vantaggi della missione.
Inoltre, i booster riciclabili del Falcon Heavy riducono l'immissione di detriti in orbita bassa nonché la spesa per nuove componenti ingegneristiche.
Quale futuro per il Falcon Heavy? Nei piani iniziali di SpaceX, il Falcon Heavy avrebbe dovuto servire la capsula Dragon per portare equipaggi umani sulla Luna o su Marte. Ma il successo del lancio del 6 febbraio porta a pensare che i progressi del Big Falcon Rocket, la versione ancora più colossale del vettore, capace di trasportare 150 tonnellate di carico in orbita bassa, proseguiranno più spediti del previsto.
Il Falcon Heavy sarà dunque usato per lanciare grandi satelliti commerciali (troppo pesanti per il Falcon 9) o mettere in orbita payload di interesse strategico nazionale, ma per il momento non sarà attrezzato per voli umani. Vi si ricorrerà nel caso i lavori al BFR (di cui avevamo scritto qui) dovessero andare per le lunghe. Il BFR potrebbe essere impiegato per missioni nello Spazio profondo ma anche per come sostituto ultrarapido di voli intercontinentali.