Scienze

Tsunami: il disastro in cifre

In questi giorni i media hanno utilizzato molte cifre e unità di misura per descrivere gli effetti del sisma e dello tsunami che hanno colpito il Giappone. Ma cosa significano realmente?

"L'asse terrestre si è spostato di 10 centimetri", "il giorno si è accorciato di 1,8 microsecondi", "sisma di magnitudo 8.9 sulla scala Richter": sono solo alcuni dei numeri utilizzati in questi giorni dai media per descrivere la portata fisica e geologica del terremoto e dello tsunami che lo scorso venerdì hanno colpito il Giappone. Ma cosa significano queste cifre? Che effetti avranno le conseguenze del sisma sulla nostra quotidianità? Facciamo un po' di chiarezza.

I numeri della catastrofe
#8,9: la violenza del sisma espressa in gradi Richter. L'energia liberata durante un terremoto di questa magnitudo è pari a quella prodotta dall'esplosione di 31.6 miliardi di tonnellate di tritolo. Il terremoto più forte mai registrato risale al 22 maggio del 1960: colpì il Cile tra le città di Temuco e Conception e raggiunse una magnitudo di 9.5 gradi Richter (equivalenti alla detonazione di 178 miliardi di tonnellate di tritolo).
#400 km: la lunghezza della spaccatura provocata dal sisma nel pavimento oceanico 80 miglia nautiche al largo della costa orientale del giappone. Ha una larghezza di circa 24 km.
#457 cm: lo spostamento verso gli Stati Uniti della zolla più vicina all'epicentro del terremoto. Dopo il sisma Giappone e USA sarebbero insomma più vicini: lo spiega al The New York Times Ross Stein, il ricercatore dello United States Geological Survey che ha effettuato la stima.
#30 cm: l'abbassamento della linea costiera del Giappone, conseguenza dello spostamento delle placche tettoniche. http://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/iotd.html http://nctr.pmel.noaa.gov/honshu20110311/Energy_plot20110311-1000.png
#8 cm: lo spostamento dell'asse terrestre in seguito al sisma. Anche in questo caso non si tratta di una misurazione diretta ma di una stima. L'ha effettuata Richard Gross, geofisico della NASA. Secondo Gross l'asse di rotazione del pianeta si è spostato perchè il sisma, spostando intere placche tettoniche, ha ridistribuito la massa della Terra.
Il pianeta non ha insomma subito "uno scossone" che l'ha spostato come hanno erroneamente riferito numerosi media in questi giorni.
#1,8 microsecondi: (pari a 1,8 milionesimi di secondo) l'accorciamento del giorno generato dal sisma. Il terremoto ha spostato verso il centro del pianeta enormi masse di materiale: questa variazione nella distribuzione dei "pesi" ha causato un leggero aumento della velocità di rotazione della Terra, un po' come accade a una pattinatrice che avvicina le braccia al corpo mentre ruota su se stessa.
Secondo Gross queste variazioni possono essere provocate anche da eventi molto meno eclatanti come il lento spostamento dei ghiacchi polari e non hanno alcun tipo di effetto pratico sulla nostra vita. Si tratta insomma di misure e speculazioni puramente scientifiche. «Variando la distribuzione della massa della Terra, il terremoto giapponese dovrebbe aver causato una piccola accelerazione della sua rotazione, accorciando la lunghezza del giorno di circa 1,8 microsecondi» ha spiegato il geofisico. «Questo assestamento della posizione dell’asse provocherà un tremito leggermente diverso alla rotazione della Terra, ma non uno spostamento dell’asse nello spazio: questo possono ottenerlo solo forze esterne come l’attrazione gravitazionale del Sole, della Luna e dei pianeti».
#300 miliardi di dollari: una stima approssimativa del danno economico subito dal Giappone come conseguenza dello tsunami. L'ha fornita ai media Jayanta Guin, esperto della Air Worldwide, una delle società di ricerca specializzata nella progettazione di modelli sui disastri naturali. Secondo Guin la cifra sarebbe comunque da ritoccare al rialzo perchè calcolata solo sul valore delle proprietà assicurate.

16 marzo 2011
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