È tempo di salutare il telescopio spaziale Kepler: già da alcuni mesi sapevamo che le riserve di carburante del satellite della Nasa (che dal 2009 è a caccia di nuove Terre) stavano per terminare, ma ora quel momento pare proprio vicino. Venerdì 6 luglio l'agenzia spaziale americana ha dichiarato di aver messo il telescopio in ibernazione, in attesa di scaricare i dati della sua ultima campagna di osservazioni - la 18esima, iniziata il 12 maggio scorso.
Nelle ultime settimane, Kepler era tornato a studiare le stelle della costellazione del Cancro, già esplorate nel 2015, per verificare se vi fossero oscillazioni di luminosità riconducibili al transito di esopianeti. Tornare sulle stelle già osservate è normale, per il telescopio spaziale, che ha bisogno di notare tre transiti sullo stesso astro per avere la certezza della presenza di un pianeta extrasolare.
Un ultimo sforzo. Questi dati non sono ancora arrivati a Terra. Per "portarli a casa", Kepler deve riaccendere i motori e orientare la sua antenna verso il nostro pianeta, approfittando del tempo riservatogli dal Deep Space Network, il sistema internazionale di radioantenne che resta in ascolto di sonde e telescopi in missione. Questa finestra di tempo è programmata per l'inizio di agosto.
Il 2 agosto, Kepler sarà risvegliato e inizierà il download dei dati. Se tutto andrà nel verso giusto, il 6 agosto il telescopio spaziale potrà cominciare la 19esima campagna di osservazione con il carburante rimasto. Kepler ha già inviato a Terra un'ingente mole di dati: stiamo ancora lavorando su quelli della decima campagna, che ha permesso di individuare 24 nuovi esopianeti. Quando il telescopio sarà andato in pensione, sentiremo parlare della sua missione ancora per molti anni.