In un colpo solo siamo passati dal conoscere circa 1000 pianeti extrasolari a quasi il doppio: la Nasa ha infatti annunciato la scoperta di 715 nuovi pianeti che orbitano attorno a 305 stelle, e questo fa salire a 1700 il numero di pianeti extrasolari finora noti. Il nuovo censimento è il risultato dei dati del telescopio spaziale Kepler. I pianeti extrasolari, o esopianeti, sono corpi planetari che orbitano attorno ad altre stelle e che solo dal 1995 si è iniziato a rilevare con telescopi terrestri e spaziali.
Tra i pianeti inclusi in quest'ultima ondata di scoperte, il 95% è più piccolo di Nettuno, che è quasi 4 volte le dimensioni della Terra: un dato che segna un aumento molto importante del numero di pianeti di piccole dimensioni, cioè più simili alla Terra che a Giove, rispetto a tutte le scoperte fatte precedentemente.
«Con i suoi risultati il team che sta analizzando i dati del telescopio Kepler continua a stupirci ed emozionarci», ha dichiarato Jahn Grunsfeld, tra i responsabili del Science Mission Directorate della Nasa. «I dati infatti ci dicono che sono sempre di più i sistemi solari simili al nostro e ciò preannuncia un futuro davvero interessante, quando verrà lanciato il James Webb Telescope, un telescopio spaziale molto più potente di Kepler e di Hubble, che avrà appunto anche il compito di cercare pianeti simili alla Terra.»
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Il metodo statistico. A questi strabilianti risultati i ricercatori sono arrivati applicando un nuovo sistema che in parte si basa sulla logica delle probabilità. Kepler ha osservato 150.000 stelle e alcune migliaia di queste risultavano avere caratteristiche compatibili con la presenza di pianeti. Di quest'ultimo gruppo di stelle, diverse centinaia hanno poi mostrato con certezza la presenza di pianeti in orbita - rivelati dalla variazione di luminosità prodotta dal corpo planetario nel passaggio davanti alla stella. Così, statisticamente, si è arrivati a supporre che ci fossero pianeti anche attorno alle altre stelle candidate.
«Quattro anni fa Kepler aveva dato modo di ipotizzare dapprima centinaia, poi migliaia di candidati pianeti. Ma erano appunto solo "mondi candidati". Ora che abbiamo sviluppato un sistema statistico attendibile abbiamo trovato una vera miniera d'oro di nuovi mondi», ha commentato Jack Lissauer dell'Ames Research Center della Nasa, in California.
Waterworld. Va sottolineato che 4 dei nuovi pianeti scoperti hanno dimensioni inferiori a 2,5 volte quella della Terra e si trovano a una distanza dal loro sole tale da permettere all'acqua (se esiste) di scorrere liquida, e questo è un elemento fondamentale per la vita come la conosciamo sulla Terra. Uno di questi pianeti, denominato Kepler-296f, orbita attorno ad una stella che è grande la metà rispetto al nostro Sole e possiede una luminosità del 5% rispetto al nostro astro. Il pianeta è grande due volte la Terra, ma gli scienziati non sanno se esso sia completamente gassoso e coperto da un'atmosfera di idrogeno ed elio o se è invece un mondo d'acqua.
Avviata nel 2009, la missione Kepler è la prima della Nasa che ha l'obiettivo di cercare nuovi pianeti. Sono stati individuati 3600 candidati dei quali 961 risultano essere reali oggetti planetari. Gli altri sono stati scoperti con altri osservatori spaziali e terrestri. Nel 2013, però, Kepler ha avuto un grave problema ai giroscopi e al momento si è in attesa di capire quale sarà il suo futuro: vedi A rischio il cacciatore di esopianeti.