Spazio

ARM doveva portare un asteroide vicino alla Terra

L'Asteroid Redirect Mission della Nasa è stata cancellata: al posto di quella (quasi) fantascientifica impresa, forse nuovi piani per la Luna e Marte.

È ufficiale: l'Asteroid Redirect Mission, una delle più complesse e affascinanti missioni umane della Nasa, è stata cancellata. L’ARM aveva come obiettivo quello di inviare una navicella con propulsore ionico, senza equipaggio, fino a un asteroide, prelevarne un frammento fino a 7-8 metri di diametro e portarlo in prossimità della Luna, in uno dei punti di Lagrange del sistema Terra-Luna.

Punti di Lagrange: posizioni nelle quali le forze gravitazionali tra due corpi in orbita si annullano reciprocamente

Depositato in quella posizione, il frammento di asteroide sarebbe rimasto come sospeso, senza "cadere" né verso la Luna né verso la Terra.

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ARM prevedeva di portare un frammento di asteroide in uno dei punti di Lagrange del sistema Terra-Luna. © Nasa

A quel punto, un razzo SLS (Space Launch System) avrebbe lanciato una navicella Orion con equipaggio fino all'asteroide, per studiarlo e studiare il modo migliore per avvicinarsi a oggetti simili, come le lune di Marte - che pur essendo più grandi (circa 22 km di diametro per Phobos e circa 12 per Deimos) hanno una forza di gravità molto bassa.

La missione avrebbe anche permesso di studiare un approccio minerario agli asteroidi, oltre che a valutare metodi di difesa planetaria. Si trattava dunque di un "esercizio" di notevole importanza, considerate anche le sicure ricadute scientifiche dall'analisi a Terra di campioni dell'asteroide.

In liquidazione. Il recente rimescolamento delle carte per quel che riguarda gli obiettivi futuri della Nasa, voluti dall'amministrazione Trump, ha messo fine al progetto: "siamo in fase di liquidazione", avrebbe commentato Michele Gates, direttore della missione ARM.

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Illustrazione: una navetta con propulsore ionico. © Nasa

Diverse ricerche condotte dal team in questi anni serviranno però da base per ulteriori sviluppi, per esempio quella sul motore ionico, il propulsore che utilizza l’energia solare per eccitare ioni (atomi che hanno perso o acquisito elettroni rispetto alla configurazione neutra) che, espulsi da un ugello, permettono di accelerare lentamente, ma in progressione continua, una navicella. È una tecnologia già sperimentata, ma in questo caso avrebbe dovuto essere applicata a un mezzo di grandi dimensioni.

La missione ARM era molto complessa perché richiedeva una forte coordinazione tra molti reparti della Nasa, da quelli che si occupano di robotica a quelli interessati ai voli umani.

Cancellata ARM, ora tutti gli sforzi sono diretti verso la costruzione di una piccola stazione spaziale semipermanente attorno alla Luna. Da lì gli astronauti si alleneranno a vivere lontani dalla Terra, guideranno robot in tempo reale sulla Luna e, maturati i tempi, partiranno verso Marte. Forse.

16 giugno 2017 Luigi Bignami
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