Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arkansas (USA) ha dimostrato che sali formati dai perclorati, scoperti sulla superficie di Marte lo scorso anno dalla sonda della NASA Phoenix, potrebbero esistere in soluzione liquida alle condizioni di pressione e temperatura esistenti attualmente sul pianeta rosso. I valori estremi di temperatura e pressione esistenti sulla superficie marziana fanno sì che l’acqua possa esistere sotto forma di cristalli di ghiaccio oppure, ove le condizioni di temperatura lo permettono, portare ad una sua repentina vaporizzazione, rendendo molto difficile la sua esistenza allo stato liquido. I sali comunque, come quando le nostre strade ne vengono cosparse per evitare la formazione di ghiaccio, abbassano la temperatura di congelamento dell’acqua ed alcuni di questi, come i perclorati, riducono questo valore in maniera sostanziale. Ad esempio, l’acqua satura di perclorato di magnesio, uno dei sali rilevati dalla sonda Phoenix nei campioni di suolo marziano analizzati, ha una temperatura di congelamento di -67 °C. Dato che queste temperature sono tipiche della superficie di Marte, una soluzione di questo sale potrebbe esistere allo stato liquido per alcune ore nel corso del giorno marziano, in particolare durante il periodo estivo.
Questa immagine, ripresa da una delle telecamere della sonda della NASA ‘Phoenix’, oltre ad alcuni strumenti, mostra dei mucchietti di suolo marziano raccolti dal braccio meccanico per essere inseriti nel laboratorio automatico che ne ha determinato la composizione. I sali trovati in questo ‘terriccio’ potrebbero permettere all’acqua di esistere allo stato liquido anche alle estreme condizioni esistenti sulla superficie di Marte.
Su Marte, il cui asse di rotazione è inclinato di un valore molto simile a quello del nostro pianeta (23° 27’), esistono infatti le stagioni, con la sola differenza che, essendo la durata dell’anno marziano di 687 giorni, la loro durata è più lunga rispetto a quelle terrestri (circa 5 mesi e mezzo).
L’arco di tempo in cui l’acqua salmastra potrebbe esistere allo stato liquido è molto breve, ma questa scoperta è di supporto alla possibilità che su Marte possa esistere una qualche forma di vita a livello microbico. Infatti, come è dimostrato in alcuni ambienti estremi terrestri, non è indispensabile avere grandi quantità d’acqua perché una qualche forma di attività biologica possa svilupparsi, anche se la sua presenza è una condizione necessaria.