Le mappe della superficie dei cinque satelliti più interni di Saturno (Mimas, Enceladus, Tethis, Dione e Rhea), ottenute da immagini riprese recentemente dalla sonda Cassini, mostrano delle strane macchie di colore. Alcune di queste erano già state rilevate in precedenza, ma altre hanno colto di sorpresa gli addetti alla missione e fanno pensare a delle interazioni dinamiche tra queste lune e la materia sotto forma di polveri e particelle cariche che abbonda nei dintorni del pianeta degli anelli. Le nuove mappe mostrano che, fatta eccezione per Mimas, tutti satelliti più interni appaiono essere di colore più rosso nell’emisfero orientato in direzione opposta a quella del moto orbitale, e questo arrossamento è più intenso nelle regioni centrali di questi emisferi. Gli emisferi che costantemente sono rivolti verso la direzione del moto appaiono anch’essi arrossati nelle regioni centrali anche se con una intensità minore rispetto a quelli opposti. Questa colorazione su entrambi gli emisferi rende difficile spiegare la sua origine, poiché la maggior parte dei meccanismi che colorerebbero la superficie in questo modo, dovrebbero interessare una metà o l’altra. Il periodo di rotazione della stragrande maggioranza dei satelliti saturniani, infatti, è sincrono con il loro periodo di rivoluzione attorno al pianeta, ragion per cui, come nel caso della nostra Luna rispetto alla Terra, rivolgono sempre la stessa faccia a Saturno.
Le nuove mappe superficiali dei cinque satelliti più interni di Saturno (dall’alto, Mimas, Enceladus, Tethys, Dione e Rhea) ottenute dalla sonda ‘Cassini’, dove sono chiaramente visibili delle macchie scure di forma lenticolare.
Le possibili spiegazioni di questa apparentemente strana coloritura comprendono il bombardamento da parte di granelli di polveri e ghiacci dell’anello E di Saturno, che impatterebbero l’emisfero diretto nel senso della direzione del moto, e l’irraggiamento da parte di particelle elettricamente cariche del plasma che circonda Saturno. In quest’ultimo caso ambedue gli emisferi sarebbero soggetti alla loro azione.
Una strana morfologia osservata quasi 30 anni fa sulla superficie di Tethys dalla sonda Voyager 2 è una banda equatoriale di forma di lenticolare che attraversa l’emisfero orientato in direzione del moto di questa luna. Questa macchia appare in maniera molto evidente nelle nuove mappe a colori ottenute dalla sonda Cassini ed è brillante nell’ultravioletto e scura nell’infrarosso. Una struttura analoga ed ampia circa 175 km attraversa anche lo stesso emisfero di Mimas. La spiegazione più plausibile per l’origine di queste vaste macchie è l’impatto sulla superficie di questi satelliti di elettroni di alta energia. Un processo simile è stato preso in considerazione per il satellite di Giove Europa, dove le stesse particelle energetiche impattano in maniera preferenziale l’emisfero opposto a quello del moto orbitale di questa luna.
Un’altra sorpresa è stata la scoperta di una banda molto stretta costituita da una serie di macchie, che appaiono brillanti nell’ultravioletto, molto prossime all’equatore di Rhea nell’emisfero in avanti. Nelle immagini ad alta risoluzione, la banda appare formata da macchia di colore azzurrastro che formano una specie di catena ampia pochi chilometri. In nessuno degli altri satelliti ghiacciati di Saturno è stata osservata una simile struttura. La forma e la localizzazione di queste macchie sulla superficie del satellite fanno pensare che esse siano il risultato degli impatti delle polveri che formano il sistema di anelli che orbitano attorno a Saturno grosso modo alla stessa distanza di Rhea, la cui esistenza fu proposta per la prima volta nel 2008.
Si spera che queste nuove mappe aiuteranno a comprendere meglio la dinamica delle particelle neutre ed elettricamente cariche in orbita attorno al pianeta degli anelli.