Per l'astronomo sudcoreano Bum-Suk Yeom «È sempre più improbabile che Betelgeuse possa diventare una supernova in breve tempo: la supergigante rossa sembra infatti avere interrotto la progressiva riduzione di luminosità che aveva mostrato nei mesi e nelle settimane scorse, e sta tornando alla normalità». Yoem lo ha dimostrato affidando all'American Association of Variable Star Observers (AAVSO) i risultati delle sue osservazioni, ossia l'andamento della curva di luce della stella durante le ultime settimane e fino a questi giorni. L'analisi dei dati rivela che Betelgeuse, la spalla della costellazione di Orione, ha raggiunto la sua luminosità minima tra il 12 e il 14 febbraio, e ora sta lentamente ritornando alla luminosità di alcuni mesi or sono.
Previsione azzeccata. Questo andamento era stato previsto in modo alquanto preciso da due astronomi dell'università di Villanova (USA), Edward Guinan e Richard Wasatonic, i quali avevano sostenuto che la ripresa sarebbe stata evidentissima a partire dal 21 febbraio, fatto che sta avverandosi. Cerchiamo allora di capire che cosa è accaduto prima e qual è la spiegazione dei due astronomi. Spiega Guinan che «le misurazioni degli ultimi mesi avevano visto la luminosità di Betelgeuse variare la propria Magnitudine di 1,66, la più forte mai registrata da 25 anni a questa parte». La Magnitudine di una stella è una misura della sua luminosità, e quanto più il valore è basso tanto più l'astro è luminoso: per avere un termine di paragone, il Sole ha una Magnitudine di -26,74, quella della Luna piena di -12,74, quella di Venere è -4,47 e quella di Betelgeuse (prima del suo indebolimento) di 0,42 (ultimamente era salita a 1,7).
Qualcosa di anomalo è successo. «Betelgeuse è una supergigante rossa altamente evoluta», aggiunge Guinan: «è un tipo di stella che potrebbe collassare ed esplodere in qualunque momento. Di primo acchito la riduzione di luminosità faceva pensare che l'astro avesse ridotto al 92 per cento il suo diametro, e che a ciò avrebbe potuto seguire una violenta esplosione. Ma questa non era l'unica possibilità: la riduzione di luminosità poteva essere causata da una nube di polvere che l'aveva avvolta, o da altri fenomeni sconosciuti. Ma c'è un fatto da ricordare: Betelgeuse è anche una stella variabile, le cui pulsazioni hanno periodi diversi. Una delle più importanti ha una durata di 430 giorni e, dai calcoli, sarebbe terminata il 21 febbraio.
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Secondo Guinan, se la riduzione di luminosità fosse stata legata a questo ciclo si sarebbe presto invertito il fenomeno, ed è esattamente ciò che è successo, perfettamente in linea con i calcoli. Guinan sottolinea però un fatto: «Nel passato la diminuzione di luminosità non aveva quasi mai superato lo 0,9 di Magnitudine, adesso invece è arrivata a 1,6-1,7: significa che comunque è successo qualcosa di importante che dobbiamo comprendere». Al momento nessuno è in grado di formulare ipotesi e, rispetto alla variabilità registrata, i due astronomi si sono dati l'obiettivo di monitorare con attenzione Betelgeuse, per avere la certezza assoluta che stia realmente tornando alla sua luminosità più elevata.