Che cosa sono i buchi neri? È vero che gli scienziati sono riusciti a fotografarne uno? Com'è possibile?
Tutte le risposte mercoledì 10 aprile a partire dalle 14:30: seguite su focus.it la diretta, via Focus TV, della conferenza dell'Eso. In studio Luigi Bignami, nostro divulgatore scientifico, e Massimo Dotti, astrofisico - per commentare la prima fotografia mai fatta a un buco nero e guidare gli spettatori in un viaggio nella storia delle teorie e delle ricerche su questi oggetti-mostro del nostro Universo (la trasmissione sarà replicata su Focus TV alle 23:15).
Sappiamo, perché da Stephen Hawking in poi sono un tema caldo dell'astrofisica, che un buco nero è un "oggetto" di massa straordinariamente elevata la cui forza di gravità impedisce la fuoriuscita a qualunque cosa abbia catturato. Una gravità tale da trattenere persino la luce, che con i suoi 300.000 chilometri al secondo va dalla Terra alla Luna in meno di un secondo e mezzo. Perciò il buco nero è per forza di cose nero.
Sappiamo che la maggior parte dei buchi neri si formano per il collasso di stelle molto massicce alla fine dei loro giorni, benché alcune ipotesi suggeriscano che potrebbero essersi formati buchi neri anche molto piccoli, subito dopo il Big Bang. Sappiamo anche che quasi tutte le galassie hanno, in prossimità del loro centro, un grande buco nero - e questo vale anche per la nostra, la Via Lattea, con il buco nero chiamato Sagittario A*.
Ciò non toglie che ogni volta che si dice "è stato osservato un buco nero", in realtà si vuol dire che sono stati visti gli effetti di quell'oggetto sulla materia e sui gas che lo circondano, e sulla luce, quando gli passa accanto, perché devia dalla sua traiettoria.
C'è per davvero un'immagine? Il sogno di tutti gli astrofisici sarebbe quello di poterne osservare uno da vicino, ma non potendo sarebbe già sufficiente vedere il loro orizzonte degli eventi, ossia quel confine superato il quale nulla può tornare indietro (e dunque nulla può essere visto). È però proprio di questi giorni la notizia di un comunicato congiunto dell'European Southern Observatory (ESO), del Consiglio europeo della ricerca e dell'Event Horizon Telescope (EHT): mercoledì 10 aprile 2019, alle 15:00 ora italiana, verrà dato un importante annuncio, definito "rivoluzionario".
Molti ricercatori ritengono che possa trattarsi di "una immagine di un orizzonte degli eventi di un buco nero", forse ad opera di un team internazionale di scienziati che da oltre un anno lavorano utilizzando una rete di telescopi terrestri proprio con lo scopo di isolare un orizzonte degli eventi.
Tra l'altro, da anni l'Event Horizon Telescope punta al cuore della Via Lattea per cercare di ottenere un'immagine della posizione di Sagittario A*, un buco nero con una massa stimata in 4 milioni di volte quella del Sole, al centro della Via Lattea.
Nell'ambiente l'eccitazione è tangibile: certo potrebbe essere qualunque altra cosa, ma se davvero fosse invece ciò che i ricercatori si aspettano, sarebbe un fondamentale punto di svolta per l'astrofisica. L'ESO ha annunciato una conferenza web globale, trasmessa in streaming dall'ESO e via YouTube e altri social network, mentre "sei importanti conferenze stampa si terranno simultaneamente in Belgio (Bruxelles, in inglese), Cile (Santiago, in spagnolo), Shanghai (in mandarino), Giappone (Tokyo, in giapponese), Taipei (in mandarino) e Stati Uniti d'America (Washington, DC, in inglese)", si legge nel comunicato. Sembra proprio la vigilia di un evento decisamente importante.