Lo strano comportamento della stella KIC 8462852, a circa 1.400 anni luce dalla Terra, non smette di creare grattacapi agli astronomi. Chiamata anche stella di Tabby, da Tabetha Boyajian, l'astronoma statunitense che effettuò i primi studi della stella nel 2011, è per davvero misteriosa, a causa di periodiche e intense variazioni di luminosità alle quali non si riesce dare una spiegazione, neppure ipotizzando l'esistenza di un suo pianeta in transito. Di solito, infatti, quando un pianeta passa davanti alla sua stella affievolisce la luce che riusciamo a vedere (è in questo modo che si sono scoperti tanti pianeti extrasolari), ma generalmente la riduzione di luminosità non supera l'1%, e questo solo in presenza di pianeti molto grandi, della stazza di Giove, per intenderci.
La luminosità di Tabby subisce invece variazioni nell'ordine del 22%! Le ipotesi avanzate per spiegare il fenomeno sono state, nel tempo, numerose (e una molto fantasiosa). Si è parlato di frammenti di comete, di un pianeta che sta per essere ingurgitato dalla stella, di un pianeta con anelli simili a Saturno, di un pianeta che si è disintegrato e di sciami asteroidi. Più recentemente alcuni ricercatori hanno ipotizzato l'esistenza di una nube di polvere di forma irregolare che ruota attorno a KIC 8462852, e questa al momento è la migliore spiegazione che abbiamo.
Tra le prime ipotesi avanzate ce n'è però una bizzarra, che ha fatto molto discutere e ha subito catturato la fantasia di molti: l'enorme variazione di luminosità può essere spiegata solo con l'esistenza di una mega struttura aliena. Attorno a quella stella lontana ci sarebbe insomma un incredibile manufatto realizzato da una civiltà tecnologicamente super avanzata, qualcosa come una sfera di Dyson, per imbrigliare tutta l'energia della stella e usarla per i loro scopi, qualunque siano. Seppure affascinante, l'idea non trova molti sostenitori nella comunità scientifica - che tuttavia, sotto la pressione degli appassionati di fantascienza si è trovata a dover calcolare quanto potrebbe essere grande la sfera di Dyson attorno a Tabby. Gli astronomi della della Columbia University hanno fatto i calcoli.
Cinque volte il diametro del Sole. KIC 8462852 è una stella più calda del Sole, probabilmente a 1.300-1.400 anni luce dalla Terra (un anno luce corrisponde a circa 9.500 miliardi di chilometri). La distanza stimata è soggetta a errori, nel senso che in realtà potrebbe trovarsi a un migliaio di anni luce così come a 1.700. Ecco altri valori per adesso solamente stimati: Tabby sembra avere una massa di circa 1,43 volte quella del nostro Sole e un diametro di poco superiore a 1,5 volte il Sole (che è di 1.391.400 km).
La struttura aliena dovrebbe dunque contenere un astro di tali dimensioni. Secondo David Kipping, della Columbia, la struttura dovrebbe comunque trovarsi a una certa distanza dalla stella, sia per non essere distrutta sia per... giustificare proprio quelle variazioni di luminosità rilevate dai nostri strumenti. Così, a conti fatti, risulta che il diametro della sfera di Dyson dovrebbe essere di almeno 5 volte quello del Sole.
Inoltre, poiché la variazione di luminosità è tanto ampia, la struttura non dovrebbe essere solida, tutta d'un pezzo, per permettere alla luce di raggiungerci periodicamente con la massima luminosità. Bisogna perciò immaginare questa mega struttura fatta da uno sciame di piccoli corpi disposti a formare la sfera, o comunque da un certo numero di corpi di grandi dimensioni.
Questa architettura formerebbe quello che viene chiamato Dyson swarm, ossia sciame o sfera di Dyson: è persino concettualmente abbastanza semplice, in quanto sarebbe una sorta di enorme puzzle sferico fatto di migliaia di sonde con dimensioni simili a quelle di un asteroide (da qualche centinaio di metri a qualche chilometro di diametro). Concettualmente semplice, ma... potete immaginare un tale impegno industriale? E come mantenere stabile il tutto attorno a un astro (incandescente e) di notevole gravità? Tutto ciò sembra al di là delle possibilità anche di una società capace di surclassarci in scienza e tecnologia.
La prova nell'infrarosso. Se la sfera di Dyson esistesse per davvero, che cosa dovremmo aspettarci di vedere che confermi la sua esistenza? Secondo i ricercatori si dovrebbe osservare una radiazione nell'infrarosso molto evidente: qualsiasi oggetto illuminato da una stella riflette un po' di luce e assorbe il resto, e poiché di conseguenza si riscalda dovrebbe anche emettere calore visibile nell'infrarosso. Questa traccia nell'infrarosso, per KIC 8462852, non c'è: morale, dobbiamo accontentarci di una spiegazione "naturale", che al momento effettivamente ci sfugge ancora.