Spazio

Stazione Spaziale: la fine programmata dell'Atv-5

Terminata in modo imprevisto la missione dell'Atv-5, distrutto anticipatamente a causa di un problema tecnico. Le tecnologie sperimentate saranno usate per le missioni sulla Luna, su Marte e sugli asteroidi.

L’Automated Transfer Vehicle 5 o Atv-5, soprannominato Georges Lemaitre, ha terminato la sua vita nello spazio e ieri è precipitato nell’atmosfera terrestre bruciando totalmente. L’Atv-5 era la quinta navicella della serie Atv che l’Europa ha costruito per rifornire la stazione spaziale con circa 2600 kg complessivi di materiali vari tra strumenti, cibo, acqua e carburante. Tutte le missioni sono andate a buon fine. Le navicelle sono rimaste agganciate alla Iss per alcuni mesi prima di essere stivate con materiale di rifiuto e fatte precipitare sulla Terra.

Gli strumenti di bordo dell'Atv, che avrebbero dovuto riprendere le fasi di distruzione del modulo durante l'attraversamento dell'atmosfera.

La morte in diretta. La fine di questa missione era attesa perché a bordo erano installati una macchina da ripresa all’infrarosso e altri strumenti che avrebbero dovuto registrare i momenti precedenti la distruzione della navicella durante l’attraversamento dell’atmosfera, quando le temperature raggiungono valori molto elevati.

I dati dovevano servire a capire che cosa avviene all’interno di una navicella in quei momenti di grande sollecitazione, per migliorare la resistenza di quelle che sono destinate a tornare a Terra con materiale o uomini.

14 febbraio: le fasi di sgancio dell'Atv-5 dalla Iss, controllate da Samantha Cristoforetti.

Un'avaria ha cambiato i piani. A sistemare gli strumenti e chiudere il portellone dell’Atv erano stati Samantha Cristoforetti e il suo collega russo “Sasha” Samokutyaev, che avevano poi eseguito le operazioni di sgancio della navicella dalla Iss, avvenute il 14 febbraio.

Purtroppo però l’Atv ha poi sofferto di una perdita di potenza ad alcuni degli strumenti e così si è deciso di farla precipitare immediatamente, anziché tenerla in vita fino a fine febbraio, quando sarebbe penetrata nell’atmosfera, per evitare un rientro incontrollato. Così facendo non si è potuto rilevare i dati attesi.

Una Atv mentre si disintegra nell'atmosfera.

Tecnologia innovativa. La missione di Lemaitre, però, è stata ugualmente un successo. Lanciata il 29 luglio 2014 dalla base di lancio europea di Kourou, nella Guiana francese (America meridionale), l'Atv-5 era la navicella più pesante che un Ariane 5 abbia mai portato nello spazio. L’aggancio con la Iss è avvenuto come sempre grazie a una innovativa tecnologia che utilizza un raggio laser per portare l’Atv all’aggancio con la stazione spaziale. Per il periodo trascorso agganciato alla Iss, l’Atv è stato un modulo a tutti gli effetti, all’interno del quale venivano via via stivati i materiali di scarto.

Ha evitato un incidente. Il carburante a bordo dell’Atv ha permesso alla Iss di cambiare orbita quando un pezzo di spazzatura spaziale (forse appartenuto a un satellite cinese) si è trovato a passare vicino alla stazione orbitante.

«Il team di Atv ha lavorato instancabilmente per 5 missioni di seguito e anche se il rientro programmato dell’ultima missione non si è potuto realizzare, siamo più che soddisfatti di quello che le navicelle hanno permesso di fare», ha poi commentato Massimo Cislaghi, mission manager della missione Atv-5.

La Orion. La parte posteriore della navicella con i pannelli solari dispiegati verrà costruita dall'Esa utilizzando la tecnologia delle navicelle Atv.

L'Atv ha un grande futuro. La tecnologia messa a punto in questi anni dall’Esa sarà ben utilizzata: la Nasa ha chiesto all’Agenzia Spaziale Europea di realizzare - con la tecnologia e gli strumenti utilizzati sull’Atv - il modulo di servizio della nuova navicella Orion, che porterà gli uomini alla Luna, agli asteroidi e su Marte. Il modulo di servizio è la parte posteriore della navicella (foto), al cui interno sono stivati gli strumenti, l’ossigeno e il carburante.

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16 febbraio 2015 Luigi Bignami
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