Volete mandare una vostra immagine o un video nelle profondità dell'universo per raccontare qualcosa a eventuali civiltà aliene o semplicemente per fare gli auguri a qualche persona cara? Ora si potrà, grazie al progetto Star Bottle, presentato qualche giorno fa nella Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa del senatore Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato.
Da un'antenna del Fucino. Star Bottle prevede infatti l'utilizzo di una parabola di 11 metri di diametro della stazione del Fucino, in Abruzzo, per inviare messaggi radio nello spazio. Un po' come si fece con il famoso messaggio di Arecibo, che fu inviato 50 anni fa verso l'ammasso globulare di Ercole, dove arriverà tra circa 22.000 anni. La differenza è che mentre quello storico messaggio verso possibili ET fu ideato dall'astronomo americano Frank Drake, pioniere del Seti, oggi chiunque può decidere cosa inviare nel cosmo. «Si tratta di una sorta di democratizzazione dell'accesso alle trasmissioni spaziali», spiega Domenico Zambarelli, responsabile di Star Bottle.
Le date dei primi invii. Il messaggio (testo, immagine, video o audio) sarà trasformato in segnale binario e inviato dal Fucino il prossimo 10 agosto, data simbolica associata alle stelle cadenti dell'estate, in direzione della Via Lattea, il disco della nostra galassia. La frequenza di trasmissione sarà di 2.115 MHz, che il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha assegnato, per 20 anni, al progetto Star Bottle. Il successivo invio è programmato invece per il 21 dicembre 2024, il solstizio d'inverno, il giorno in cui le ore di luce iniziano di nuovo ad aumentare.
A chi si rivolge. «Star Bottle, al di là dell'estrema improbabilità che questi messaggi siano ricevuti da una civiltà aliena», spiega Walter Riva, direttore di Cosmo 2050, che ha partecipato alla presentazione a Roma, «può servire a catturare l'attenzione nei confronti dell'astronomia di quelle persone che forse non andrebbero mai a una conferenza scientifica o a visitare un planetario. In qualche modo è un'operazione di comunicazione dell'astronomia». Lo stesso pensiero esprime Luca Perri, astrofisico e divulgatore, anche lui presente a Roma: «Star Bottle serve ad affascinare persone, sperabilmente giovani, che sentono parlare di questo progetto e magari si avvicinano all'astrofisica e all'astronomia».
Inoltre, va considerato che il progetto si finanzia da solo, grazie alle tariffe dei messaggi e ad alcuni sponsor. «In altre parole non saranno spesi soldi pubblici, una cosa che avrebbe potuto generare critiche».
E c'è anche un'altra finalità: «Una parte degli introiti sarà destinata a finanziare borse di studio rivolte ai giovani per ragionare su un potenziale "alfabeto" per inviare futuri messaggi, per comunicare con eventuali civiltà extraterrestri». Per lanciare con Star Bottle il proprio messaggio, che sarà sottoposto a un codice etico per evitare che vengano inviati contenuti non appropriati, saranno sufficienti 14,50 euro per un testo e 29 euro per un video.