Si chiamerà Beyond (oltre, in italiano) la prossima missione di Luca Parmitano sulla Stazione spaziale internazionale. Nel giorno del suo 42esimo compleanno, l'astronauta dell'ESA ha svelato i dettagli del prossimo viaggio nello Spazio in una conferenza presso la sede di Frascati dell'ESRIN, il centro dell'Agenzia spaziale europea in Italia.
Il significato. AstroLuca, che di recente ci ha raccontato il suo training, tornerà nello Spazio nel 2019 come parte dell'Expedition 60/61, insieme ai colleghi Andrew Morgan della NASA e Alexander Skvortsov di Roscosmos.
Il nome della missione è in continuità con quelli scelti dai colleghi astronauti della classe 2009: dopo Proxima di Thomas Pesquet, e Horizons, la missione in cui è attualmente impegnato il collega Alexander Gerst, Parmitano lavorerà per spingere l'uomo "Oltre" l'orbita terrestre.
Scopo e filo conduttore dei 50 e più esperimenti previsti sarà contribuire a rendere sicuri ed efficienti i viaggi spaziali di domani: per esempio attraverso esperimenti utili a sviluppare tecnologie che porteranno uomo e robot di nuovo sulla Luna, e più avanti in orbita e su Marte.
Incarico importante. Alla robotica sarà dedicato gran parte del lavoro scientifico di AstroLuca, che per 3 mesi, nella seconda metà della missione, sarà anche comandante di missione: è la terza volta per un astronauta europeo, e la prima per un italiano.
«Mi vedo come un facilitatore. Il mio obiettivo sarà mettere tutti nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità», commenta Parmitano: «quello che facciamo in orbita o nel programma della Stazione spaziale è per tutti. Per la Terra, per l'umanità, ed è l'unico modo che abbiamo per apprendere quello che ci serve ad andare oltre, in termini di scienza e tecnologia.»
Il logo della missione riflette questo intento: nel visore del casco di un astronauta si vedono la Terra e la ISS; in lontananza, la Luna e Marte.