Spazio

SpaceX svela la nuova navicella Dragon, un taxi spaziale per la ISS

Presentata ieri la nuova versione della capsula privata che trasporterà dalla Terra alla Stazione Spaziale Internazionale (e viceversa) astronauti in carne ed ossa: autonoma, riutilizzabile e manovrabile come un elicottero.

Con una spettacolare conferenza stampa Elon Musk, miliardario a capo della compagnia aerospaziale privata SpaceX, ha svelato la sua ultima creatura: Dragon Version 2, la nuova versione della capsula Dragon che già da un paio d'anni, senza equipaggio a bordo, rifornisce come cargo la Stazione Spaziale Internazionale.

La navicella è pensata per trasportare sulla ISS astronauti in carne ed ossa, ed entro tre anni dovrebbe prendere il posto della Soyuz riducendo la dipendenza americana dall'Agenzia Spaziale Russa (i rapporti tra le due superpotenze sono, per ovvie ragioni politiche, già molto tesi).

Le foto della nuova versione della capsula Dragon
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Autonoma
Dragon V2, di colore bianco e dalla forma più slanciata rispetto alla precedente navicella, potrà portare sulla ISS fino a 7 astronauti per ogni viaggio. Provvista di un migliorato scudo termico, potrà agganciarsi autonomamente alla Stazione Spaziale (a differenza dell'attuale versione, che deve essere posizionata "manualmente" dal braccio robotico della ISS, manovrato dall'equipaggio della nostra base orbitante).

La fine dell'usa e getta
Soprattutto, potrà atterrare ovunque si desideri in modo "controllato", come un comune elicottero, grazie ad 8 motori SuperDraco (7,2 tonnellate di capacità di spinta ciascuno) che permetteranno di evitare i consueti atterraggi con "tuffo" finale in mare. Per questo motivo, Dragon V2 sarà anche riutilizzabile: evitando gli ammaraggi, la navicella si preserverebbe più a lungo e in breve tempo potrebbe essere rifornita di carburante e utilizzata di nuovo.

Una politica improntata al risparmio
Se la SpaceX riuscisse nell'intento - dichiarato - di produrre anche una versione riusabile del razzo Falcon 9, il risparmio sarebbe enorme: «Finché continuiamo a buttar via razzi e navicelle, lo Spazio sarà sempre troppo caro» ha detto Musk «immaginate se dovessimo gettare gli aeroplani dopo ogni volo». Il taglio dei costi fa gola alla Nasa che ha appena siglato un accordo di 457,9 milioni di dollari con l'Agenzia Spaziale Russa per garantire il trasporto degli astronauti sulla ISS fino al 2018. Ma da quella data in poi - considerate le tensioni tra USA e Russia - la Nasa preferirebbe affidarsi a una compagnia privata.

I tempi
Prima di vedere Dragon V2 all'opera occorrerà aspettare ancora un po' di tempo. L'anno prossimo - rivela Musk - sarà testato per la prima volta un volo con equipaggio. Nel frattempo anche le compagnie spaziali private Boeing e Sierra Nevada stanno sviluppando i propri "taxi" spaziali: a luglio o agosto la Nasa dovrà scegliere su quale di queste aziende scommettere, con l'obiettivo di sperimentare il primo trasporto privato di astronauti nel 2017.

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30 maggio 2014 Elisabetta Intini
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