«Con la nostra navicella Dragon 2 e con il razzo di seconda generazione Falcon 9 Heavy siamo pronti ad esplorare il Sistema Solare, portando materiali e uomini sulla Luna, Marte e anche oltre, fino ai satelliti di Giove», ha dichiarato Elon Musk, proprietario della SpaceX, la società privata che, prima tra tutte, si sta rivelando una grande agenzia spaziale.
Dragon 2 ha sperimentato nelle settimane scorse una prova di salvataggio dell'equipaggio (vedi Crash test per Buster, il pilota manichino di SpaceX), nel caso in cui il razzo che la lancia verso lo spazio dovesse avere un’avaria in fase di partenza, e la prova ha avuto pieno successo.
La navicella. La capsula è una variante della Dragon, che regolarmente e con successo porta materiale alla Stazione Spaziale Internazionale. La Dragon però non è concepita per portare un equipaggio, e da qui la necessità di un progetto alternativo che, stando ai programmi annunciati, a partire dal 2016 inizierà i lanci di prova. Nell’aprile del 2017, se tutto andrà come previsto, la missione SPX-DM2 porterà il primo equipaggio alla ISS.
Il lanciatore. Su di un altro versante, SpaceX sta lavorando al potenziamento del Falcon 9, il razzo utilizzato per lanciare la Dragon. La versione più potente è Falcon 9 Heavy, che dovrebbe entrare in attività prima della fine del decennio.
Navicella e lanciatore nuovi saranno in grado di fare arrivare uomini e materiali sulla Luna e su Marte, e sarà virtualmente possibile «arrivare ovunque nel Sistema Solare», parola di Elon Musk. E nei computer di SpaceX pare ci sia un razzo ancora più potente, il Super Falcon 9 Heavy, pensato per raggiungere le Colonne d’Ercole del Sistema Solare.
Ritorno alla Iss. Per intanto, e per stare ancora un poco con i piedi per terra, entro giugno una Dragon carica di materiali e rifornimenti raggiungerà la Stazione spaziale. Un volo più importante del solito, dopo il fallimento della Progress, dell’Agenzia Spaziale Russa.