La NASA è intenzionata a trasformare il volo di prova con equipaggio della Crew Dragon di SpaceX verso la Stazione spaziale internazionale in una missione di lunga durata, probabilmente anche per cercare di evitare che nei prossimi mesi sulla Iss resti un equipaggio ridotto a tre persone. Il nuovo orientamento sembra confermato dalle fotografie rilasciate in questi giorni dalla stessa NASA, con gli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley che, al Johnson Space Center, si addestrano per attività extraveicolari (le passeggiate spaziali) e all'uso della robotica, come si legge anche nei tweet del colonnello Hurley - per acquisire competenze specifiche, non richieste per missioni di breve durata.
I piani originali per la missione Demo-2 (DM-2), la prima di SpaceX con un equipaggio, prevedevano che il volo fosse relativamente breve: gli astronauti non avrebbero dovuto rimane a bordo della ISS per più di un paio di settimane. Recentemente, però, alla NASA si è fatta strada l'idea di estendere la missione per risolvere il problema dello spopolamento della Iss, che con la fine del contratto con la Russia per il trasporto degli astronauti rischiava di restare con tre sole persone a bordo già a partire dalla metà di aprile, con un solo astronauta della NASA, Chris Cassidy.
Tutto ciò a causa dei ritardi accumulati sia da SpaceX sia da Boeing con le loro navicelle, ma con i costi di gestione della Iss avere poco personale a bordo è realmente uno spreco di denaro. Pochi giorni fa proprio Jim Bridenstine (A.D. NASA) aveva anticipato la possibilità di estendere gli obiettivi della missione e la necessità di «un addestramento aggiuntivo che permetta di effettuare in sicurezza le EVA, ossia le attività extraveicolari, anche se al momento non ci sono attività pianificate».
Il fatto poi che l'ultimo test della Starliner, la navicella di Boeing, non sia andato come previsto - facendo presagire altri ritardi ancora - ha spostato l'attenzione della NASA su SpaceX e sulla sua Crew Dragon per fare da ascensore agli astronauti Usa dalla Terra alla Iss, per la prima volta da territorio americano dopo la fine dell'era degli Shuttle, e non più da Baikonur (Kazakistan), ossia dalla cittadella spaziale russa. Alcuni esperti ritengono che il primo lancio potrebbe avvenire il 20 maggio: una scadenza non impossibile, anche se al momento appare un po' troppo ravvicinata.