Dopo il trionfo nel test del sistema di fuga della Crew Dragon, Elon Musk ha dichiarato che il primo volo con equipaggio umano della capsula spaziale di SpaceX potrebbe avvenire già questa primavera. Durante il lancio di prova da Cape Canaveral che si è svolto domenica 19 gennaio, alle 16:30 ore italiane, il sistema di fuga della navicella ha dimostrato di poter mettere in salvo la vita dei futuri astronauti in caso di un malfunzionamento al Falcon 9, simulato un minuto e mezzo dopo la partenza.
Al sicuro. La Dragon, che in quel momento si trovava a 19 km di altezza sopra l'Atlantico, lanciata a una velocità di 1500 km all'ora, ha attivato la sequenza di emergenza dell'in-flight abort system. Ha azionato gli 8 propulsori SuperDraco per separarsi velocemente dal razzo, che poco dopo il distacco è esploso in una palla di fuoco (non è chiaro se per effetto delle forze aerodinamiche o del suo sistema di autodistruzione). La capsula ha continuato la sua traiettoria ascendente fino a un'altezza di 40 km, prima di discendere e ammarare nell'Atlantico.
L'analisi dei dati e dei sensori disposti sui due manichini presenti nella Dragon stabilirà se la navicella sia pronta per equipaggi umani, ma la prova è stata salutata con sollievo, dopo l'esplosione a terra di una Crew Dragon lo scorso aprile, proprio durante l'accensione dei SuperDraco.
L'aspetto patriottico. Il buon esito del test accorcia i tempi per il ritorno di lanci con equipaggio dal suolo statunitense. Per più di otto anni, dalla fine dell'era degli Shuttle, gli astronauti della NASA hanno raggiunto la ISS sulla capsula Soyuz, un passaggio che l'agenzia USA paga a caro prezzo. Dopo molti ritardi, SpaceX e Boeing sono quasi pronte a subentrare nel ruolo di "taxi": Elon Musk ha dichiarato che il primo volo con equipaggio umano della Crew Dragon potrebbe avvenire tra l'inizio di aprile e la fine di giugno 2020, anche se la nuova capsula e il lanciatore potrebbero essere pronti già a fine febbraio.
La data dipenderà in parte dalla decisione della NASA sulla durata della missione di Doug Hurley e Robert Behnken, il primo equipaggio ufficiale della Crew Dragon. Inizialmente, i due dovevano rimanere a bordo solo un paio di settimane senza compiti scientifici. Ma potrebbero prolungare la loro esperienza in orbita per non lasciare troppo sguarnito l'equipaggio: proprio a causa dei ritardi delle compagnie spaziali private nella costruzione di lanciatori, l'accesso della NASA alla ISS diminuirà drasticamente nel 2020, e ad aprile ci saranno a bordo tre astronauti soltanto.
Hurley e Behnken hanno seguito il test e si sono detti rassicurati da come è andata.
Da necessità a fonte di guadagni. L'importanza del sistema di fuga delle capsule era emersa già nel 2018, quando due astronauti in partenza per la ISS erano stati costretti a un atterraggio di emergenza nella capsula Soyuz. Il flight abort system della Dragon dovrebbe funzionare anche se la capsula fosse ancora attaccata al lanciatore in procinto di esplodere.
La questione sicurezza è importante non solo per gli astronauti, ma anche nell'ottica di futuri voli privati. Jim Bridenstine, amministratore della NASA, ha infatti dichiarato di essere «a un punto di svolta per la commercializzazione dell'orbita bassa». Quando i voli commerciali diventeranno la norma, l'agenzia spaziale statunitense potrebbe capitalizzare la vendita di posti per esperimenti scientifici, materiali e persone fisiche.