Spazio

SpaceX: perché è stata cancellata la missione Marte 2020 con la Red Dragon

Elon Musk annulla tutto: tra le tante voci che circolano c'è anche una valida spiegazione tecnologica. A settembre ci dirà se ha in testa un nuovo progetto per il Pianeta Rosso.

Nel 2020, con un rinvio di due anni rispetto al programma iniziale, una navicella di SpaceX del tutto simile a quelle che utilizzerà (pare), a partire dall’anno prossimo, per portare astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale, potenziata con retrorazzi in grado di frenare la discesa nell'atmosfera di marziana e dotata di quattro "zampe" retrattili per appoggiarsi su di una superficie sabbiosa, sarebbe dovuta atterra sul Pianeta Rosso.

Lo aveva affermato, con la sua solita sicurezza, il fondatore di SpaceX, Elon Musk, che aveva anche chiesto alla NASA di fornire l’appoggio necessario per la navigazione (e l’Ente spaziale americano aveva accettato con entusiasmo). Adesso però è la stessa Nasa a fare sapere che SpaceX ha cancellato la missione, almeno per il momento.

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Il gigantesco space shuttle che SpaceX vorrebbe costruire per portare 100-200 persone alla volta su Marte. © SpaceX

I misteri di Musk. Mentre la notizia è assolutamente certa, le motivazioni sono assolutamente nebulose. I detrattori del patron di SpaceX, Tesla, Hyperloop e molto altro non si sono lasciati sfuggire l'occasione per dire che le società di Musk hanno problemi finanziari.

Forse, oppure anche. Unendo però tra loro i "puntini" di tante notizie circolate negli ultimi mesi si può ipotizzare anche un perché tecnologico.

L'ultima volta e di qualche settimana fa: Musk ha dichiarato che ci sarebbe stato un ripensamento sul modo di far tornare a terra la Dragon 2, non più sulla terraferma ma su di una piattaforma in mare, esattamente come la Dragon che attualmente porta rifornimenti alla ISS, perché a detta degli ingegneri di SpaceX (che non sono certo gli ultimi arrivati) la discesa frenata non offre sufficienti garanzie di stabilità.

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I retrorazzi sembrano ancora il problema tecnologico principale. © SpaceX

Si possono dunque ipotizzare problemi simili anche per la Red Dragon, quella pensata per Marte, avrebbe avuto problemi simili. Tra l’altro, lo stesso Musk ha fatto sapere che il sistema ideato per portare da 100 a 200 persone su Marte, utilizzando giganteschi space shuttle, dovrà essere ripensato.

Dal canto suo, la NASA sostiene che l’unico modo per fare scendere navicelle pesanti su Marte, con o senza uomini, è proprio quello di utilizzare moduli con retrorazzi, per frenare la discesa attraverso l’atmosfera. Un sistema sperimentato con macchine relativamente leggere e con alterna fortuna, dalle Viking al rover Curiosity, fino alla disavventura di ExoMars 2016 e del suo modulo, Schiaparelli.

Quale sarà allora il futuro dell’esplorazione di Marte senza SpaceX? È per davvero il caso di dire "senza SpaceX"? La risposta arriverà forse a settembre, in occasione del prossimo Congresso Astronautico Internazionale di Adelaide (Australia), quando Musk presenterà (si dice) i suoi nuovi piani per il Pianeta Rosso.

22 agosto 2017 Luigi Bignami
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