Partenza rimandata per Dragon, il cargo spaziale di Space X che doveva decollare ieri notte (ora italiana) dal Kennedy Space Center con destinazione ISS.
Un guasto all’impianto di circolazione dell’elio ha costretto i tecnici di Cape Canaveral a rimandare il lancio a venerdì 18 aprile, quando le condizioni meteo dovrebbero essere nuovamente idonee al decollo.
Come ti riciclo il razzo
Questo viaggio verso la ISS potrebbe rappresentare una pietra miliare nella storia dell’esplorazione spaziale. SpaceX testerà infatti per la prima volta un sistema di recupero del razzo propulsore Falcon che, a differenza delle missioni precedenti, non si dovrebbe disintegrare nell’atmosfera ma dovrebbe rientrare a Terra sano e salvo, pronto per essere utilizzato in nuove missioni.
Se funzionerà, questa tecnologia permetterà all’azienda di Elon Musk di ridurre il costo dei voli nello spazio di un fattore 100.
Che gambe!
Il vettore Falcon che partirà venerdì è equipaggiato con 9 motori a razzo e un set di zampe pieghevoli da utilizzare in fase di atterraggio. Tre minuti dopo il decollo il razzo si separerà dalla capsula Dragon che continuerà il suo viaggio verso la ISS.
Nel frattempo 3 dei motori dei Falcon si riaccenderanno per rallentarne la discesa verso il suolo.
Circa dieci secondi dopo il rientro nell’atmosfera le zampe del razzo si dispiegheranno e, se tutto andrà secondo i programmi, il razzo si tufferà nell’Oceano e si adagerà placidamente sul fondo.
Risparmio rimandato
Secondo Hanna Post, portavoce di SpaceX, le probabilità di rioccupare il Falcon dopo questo primo test di rientro sono bassissime. L’unico obiettivo dell’azienda, per ora, è quello di collezionare i dati necessari per portare avanti la sperimentazione. Con un sogno nel cassetto: utilizzare un'evoluzione di questa tecnologia per permettere il ritorno sulla Terra degli astronauti che voleranno su Marte.
Con questa missione la capsula Dragon porterà a bordo della ISS, oltre alla serra del progetto veggie, anche un paio di gambe per Robonaut 2, il robot astronauta che dal 2011 dà una mano ai colleghi umani che si trovano nello spazio.