Da qualche tempo si discute sull'opportunità di lanciare una scultura celeste riflettente in orbita terrestre, una sorta di stella transitoria dal valore puramente estetico (ne abbiamo scritto qui). Fortunatamente non tutte le installazioni artistiche sono destinate a inquinare ulteriormente il nostro vicinato spaziale. L'artista e designer olandese Daan Roosegaarde ne ha progettata una che, servendosi soltanto di raggi di luce, mostra in tempo reale il passaggio dei detriti spaziali nella volta celeste.
La performance itinerante fa parte di un progetto più ampio in collaborazione con l'ESA chiamato Space Waste Lab, che ha lo scopo di sensibilizzare la pubblica opinione sulla nube di frammenti celesti - pezzi di razzi e di satelliti, vecchie sonde, oggetti perduti dagli astronauti - che pongono seri pericoli per chi opera nello Spazio vicino.
Sono circa ventinovemila i detriti di oltre 10 cm di diametro che schizzano attorno alla Terra alla velocità di 28.000 km orari, e fino a 500.000 (secondo stime della NASA) quelli non più grandi di una biglia, ancora più difficili da tracciare. In ogni momento una decina dei pezzi più grandi sta passando sopra alle nostre teste.
eccoli là. Daan Roosegaarde ha utilizzato i dati della Clean Space initiative dell'ESA per puntare raggi colorati di luce LED in direzione dei relitti celesti di passaggio nei cieli di Almere, nei Paesi Bassi, a una distanza compresa tra i 200 e i 20.000 km da Terra. Un sistema di proiezioni ha mostrato sulla volta celeste i dati dei detriti spaziali visualizzati dai LED. La performance si è tenuta nel primo weekend di ottobre e si ripeterà una volta al mese, fino a dicembre. Lo show di luci è inoltre accompagnato da una mostra su veri detriti spaziali organizzata dell'ESA.
Lavoro di squadra. L'idea di Roosegaarde è che l'arte possa affiancare scienza e tecnologia nella missione di mantenere sgombro lo Spazio vicino. Per l'artista già noto per le Smog Free Tower, torri purificanti che trasformano il carbonio della CO2 aspirata dall'aria in gioielli, i detriti celesti sono "lo smog dell'Universo". La seconda fase del programma si concentrerà su soluzioni per catturarli e trasformarli in oggetti che possano avere una seconda chance, meno distruttiva della precedente. In che modo, ancora non è noto.