Nonostante tutte le misure per rendere il viaggio di ritorno sulla Terra il più confortevole possibile, il rientro della Soyuz che a breve riporterà sulla Terra Samantha Cristoforetti è tutto, fuorché una passeggiata. Come si legge sul blog della missione Futura Avamposto42:
Urti, strappi, decelerazioni: l'astronauta affronta le ultime prove della sua missione riscoprendo, in poche ore, che cosa significa essere sottoposto ad accelerazioni violente. Riscopre, insomma, il significato del "peso", ovvero una accelerazione lungo una specifica direzione, che noi umani chiamiamo "basso".
Le fasi salienti del ritorno della capsula spaziale, ma soprattutto le sensazioni avvertite dagli astronauti al rientro in atmosfera, dall'undocking dalla ISS all'apertura dell'ultimo paracadute, sono spiegate in questo video narrato da chi l'ha già vissuto, come il cosmonauta belga Frank De Winne e l'italiano Paolo Nespoli.
Le sensazioni più forti? La vista del plasma che avvolge il modulo di rientro in atmosfera, l'abbraccio progressivo (e in un certo senso "dolce") della gravità, e l'apertura del paracadute nella fase iniziale del rientro, che tira la Soyuz in ogni direzione "come uno yo-yo". Oltre, naturalmente, all'atterraggio. Così lo descrive Paolo Nespoli:
L'atterraggio morbido non è poi cosi morbido. Ci si prepara raccogliendo le braccia sul corpo senza toccare parti metalliche. Stringendo i libri. Non parli per non mettere la lingua in mezzo ai denti e sei li, provando a stare seduto nel miglior modo possibile ed aspetti questo "atterraggio morbido" che a me è parso simile ad una collisione frontale tra un camion ed una piccola auto. Ovviamente io ero nella piccola auto.