Un robot sottomarino che possa esplorare gli oceani di idrocarburi di Titano; una serra per batteri terrestri su Marte; una navicella che scrocchi un passaggio alle comete per spingersi nelle zone più remote del Sistema Solare. Sembrano idee fantascientifiche ma ad elaborarle sono stati alcuni dei migliori scienziati del mondo: le menti della Nasa impegnate nel NIAC (NASA Institute for Advanced Concepts), un programma di ricerca universitario che, in accordo con l'agenzia spaziale americana, prova ad immaginare progetti avveniristici che potrebbero tornare utili fra qualche decennio.
Un piede nel futuro
La Nasa ha selezionato 12 tra le idee più visionarie: tutte riceveranno un finanziamento iniziale di 100 mila dollari (quasi 74 mila euro) per uno studio preliminare di 9 mesi, con la possibilità di un ulteriore bonus di 500 mila dollari (369 mila euro) nel caso il progetto si rivelasse più concreto di quanto sembri.
Agli scienziati del NIAC tutto è concesso, persino provare a immaginare di esplorare luoghi finora inimmaginabili, come i mari di metano di Titano, la luna di Saturno. «I laghi di Titano sono unici nel Sistema Solare» spiega Steven Oleson che ha presentato uno dei progetti selezionati «a parte questi, e quelli sulla Terra, non ci sono molti altri liquidi esposti».
La barca e il sottomarino
Già nel 2011 la Nasa aveva pensato di inviare una sorta di barca fino agli oceani di questo satellite, la Titan Mare Explorer. Ma la missione non fu finanziata per concentrarsi su progetti marziani. Ora Oleson spera che questo vecchio progetto possa un giorno andare in porto, e perché no, che possa essere affiancato dal suo del sottomarino. Gli idrocarburi - spiega - sono trasparenti alle onde radio, ed entrambi i natanti potrebbero inviare dati in tempo reale a un satellite orbitante di supporto.
Un nuovo ecosistema
Un altro dei progetti più curiosi prevede di impiantare una serra su Marte, dove i batteri terrestri possano essere in contatto con una porzione di suolo marziano. Il Mars Ecopoiesis Test Bed verificherebbe la capacità dei microrganismi di resistere alle estreme condizioni di vita del Pianeta Rosso: la parte inferiore della "serra" scaverebbe nel suolo marziano per estrarne campioni e sigillarli in un ambiente isolato. Mentre quella superiore, esposta al Sole, alloggerebbe i batteri testati.
Mi dai un passaggio?
Una terza proposta prende ispirazione dalla missione dell'ESA Rosetta, che arpionerà una cometa per seguirla nel suo viaggio intorno al Sole: si tratta del progetto di una navicella spaziale in grado di agganciarsi a una cometa per un breve tragitto e poi di sganciarsi guadagnando energia cinetica per proseguire nel suo viaggio verso l'esterno del Sistema Solare, senza sprechi di carburante. Se funzionasse, il sistema permetterebbe di raggiungere Plutone in 5 anni e mezzo anziché 9, il tempo che sta impiegando la missione della Nasa New Horizons, che arriverà a sorvolare il pianeta nano il prossimo anno.
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