Spazio

Philae e l'incognita batterie

Attivati tutti gli esperimenti scientifici del lander, si aspettano i dati: ma senza la possibilità di ricaricare i pannelli solari, le energie rimaste sono scarse, ed è una corsa contro il tempo.

Tengono il fiato sospeso, nei quartieri generali dell'ESA. Al centro di comando della missione Rosetta si aspetta con ansia la prossima finestra di comunicazione tra Terra e la sonda, per conoscere le sorti di Philae sulla cometa.

se ci sei, batti un colpo! Tutti gli esperimenti scientifici del lander sono ora stati attivati, e si stima che il rover abbia raccolto al momento circa l'80% dei dati scientifici programmati: se tra le 23.00 e le 24.00 di stasera non arriveranno novità, vorrà dire che le batterie del lander si sono esaurite. Il prossimo collegamento, lasciano intendere dall'ESA, è l'obiettivo più importante: tutto quello che verrà dopo, è grasso che cola.

In trappola. Philae non si è capovolto, chiariscono dall'agenzia spaziale, ma è circondato da rocce: questo fa sì che tra i pannelli solari, solo il pannello 2 riceva luce. Purtroppo non basta, per fornire al lander energia supplementare. La maggior parte di quella che aveva (60 ore di carica) è stata impiegata dai dispositivi di atterraggio, e per fortuna: in caso contrario, sarebbe rimbalzato molto più in alto.

Possibili rimedi. Con così poche energie rimaste, tentare qualunque manovra è molto rischioso: in ballo c'è una mole di dati sufficiente a uno-due anni di studi, che se il lander smettesse di comunicare non sarebbero accessibili. Se Philae rispondesse al collegamento di stasera si potrebbe tentare di riorientare verso il Sole il pannello più grande.

Si ipotizza anche di riattivare il volano per provare a fare uscire il lander dalla gabbia rocciosa in cui è finito, ma è una manovra rischiosa. Si esclude invece, di armare gli arpioni che non si sono attivati.

Il lavoro continua. Intanto lo strumento MUPUS ha attivato il trapano spingendolo di 25 centimetri: è presto per dire se sia riuscito a penetrare nel suolo della cometa, perché Rosetta, nel frattempo, era scesa sotto l'orizzonte, e non ha potuto ricevere i dati. Si aspettano inoltre altre 80 foto di lander e cometa. Sembra che la telecamera OSIRIS di Rosetta abbia catturato una foto di Philae a 500 metri dal suolo, e durante il primo rimbalzo. Queste immagini sarebbero preziose per capire con precisione dove sia finito il lander.

14 novembre 2014 Elisabetta Intini
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