Il lander InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) ce l’ha fatta e pochi minuti prima delle 21:00 italiane ha toccato con successo il suolo marziano.
I ricercatori della NASA hanno vissuto con apprensione, e qualcuno probabilmente anche con angoscia, i 7 minuti della sequenza di ammartaggio, in cui il lander ha compiuto una complicata serie di manovre senza che dalla Terra fosse possibile intervenire.
Se avete perso la diretta delle operazioni, potete riviverla nel video qui sopra.
Touch down! Atterrare su Marte non è per niente facile: negli ultimi anni diversi robot hanno terminato ingloriosamente il proprio viaggio, sfracellandosi tra le rocce del pianeta rosso.
Il problema principale è la scarsa densità dell’atmosfera, che essendo solo l’1% rispetto a quella terrestre rende molto complicato rallentare la discesa di qualsiasi veicolo.
Il copione che ha portato InSight al touch down è stato rispettato alla perfezione: alle 20:47 la sonda è entrata nell’atmosfera marziana a 20.000 Km orari di velocità e ha iniziato a rallentare.
A 11 km dal suolo, e a 2.000 km/h di velocità, la sonda ha aperto il suo grande paracadute e ha lasciato cadere al suolo lo scudo termico.
Una volta raggiunti i 215 Km/h, a meno di 60 secondi dall’ammartaggio, ha abbandonato il paracadute, ha aperto le sue tre zampe e ha acceso i retrorazzi che l’hanno depositata dolcemente su… Marte.
Ora lo sonda, una volta dispiegati i pannelli solari, fotograferà i dintorni per permettere ai ricercatori di trovare la posizione ideale per posizionare il sismometro SEIS.
Noia marziana. Purtroppo gli scienziati non si aspettano grandi rivelazioni dalle prime immagini che arriveranno da InSight.
Il luogo scelto per l’ammartaggio è stato infatti definito tra i più noiosi del pianeta dal punto di vista geologico, ma anche uno dei più sicuri dove atterrare e luogo ideale per l’alimentazione dei pannelli fotovoltaici della sonda.