Spazio

Il volo finale della sonda Cassini

Che cosa sta facendo la sonda Cassini? Come finirà la sua missione attorno a Saturno? E che cosa potrebbe ancora scoprire?

La sonda Cassini inizia oggi l’ultima fase della sua incredibile missione: passerà tra l'anello più interno di Saturno e la parte superficiale dell'atmosfera del pianeta stesso. Si tratta del primo dei 22 “tuffi” che la porteranno in una regione in cui nessuna sonda ha mai orbitato, fino a raggiungere una distanza di 64 mila km dal centro di Saturno.

La sonda Cassini ha già ridotto la sua distanza dal pianeta e si è portata nello spazio - ampio circa 2.400 km - tra il pianeta gassoso e il punto dove iniziano i suoi anelli. Il primo attraversamento è previsto per le 11 del mattino del 26 aprile (ora italiana) e avverrà senza contatti con la Terra. Le prime immagini scattate dalle camere a bordo e i primi dati raccolti arriveranno a terra soltanto nella mattinata italiana del 27 aprile.

Nei prossimi 5 mesi Cassini attraverserà questa area per 22 volte, raccogliendo dati e immagini mai raccolte prima. I suoi strumenti ci aiuteranno a comprendere meglio l’origine degli anelli di Saturno e a conoscere la struttura interna del gigante gassoso, analizzando la composizione dell’atmosfera e fotografando con estremo dettaglio le nubi e gli anelli più interni del pianeta.

La sonda cassini: che cos’è. Per quei pochi che ancora non la conoscono, Cassini è una sonda della NASA realizzata con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e di quella italiana (ASI). È partita nell’ottobre del 1997 e ha raggiunto Saturno nel 2004 dopo aver percorso 3,4 miliardi di km.

Compito principale della sonda - intitolata all’astronomo italiano Gian Domenico Cassini - era depositare un lander - Huygens - su Titano e studiare le caratteristiche del pianeta, dei suoi anelli e delle sue lune. E la sonda ci è riuscita benissimo, estendendo la sua missione per ben 3 volte: negli anni ci ha permesso di avere immagini incredibilmente dettagliate di Saturno, scoprire un oceano sotto Encelado, osservare il cambiamento delle stagioni sul pianeta, analizzare la polvere interstellare e facendoci fare tantissime altre scoperte.

Sonda Cassini
Gli esagoni scoperti e studiati al Polo Nord di Saturno sono uno dei più grossi misteri scoperti dalla sonda Cassini. © NASA/ESA

La fine della missione è una missione a sé. Alla distanza ravvicinata della sua ultima missione (ribattezzata Grand Finale), la sonda Cassini avrà la possibilità di stabilire se Saturno ha un nucleo roccioso (e non soltanto metallico), come funziona la meteorologia della sua atmosfera e quanto dura il suo giorno; potrà studiarne la struttura interna, il campo magnetico e la velocità di rotazione; valutare la composizione di ionosfera e atmosfera, ma anche stimare la massa dei suoi anelli.

Tra le informazioni che Cassini potrà raccogliere, quelle più interessanti riguardano proprio gli anelli: gli strumenti della sonda potranno dirci se il materiale che li forma sia di recente formazione o antico quanto il Sistema Solare, un'informazione preziosa per chi studia la genesi dei pianeti e i dischi protoplanetari.

Anche le immagini inviate saranno spettacolari: se tutto va come deve, otterremo le più nitide foto dell'anello interno D mai scattate finora.

Le ultime orbite di Cassini da qui a settembre 2017, quando si tufferà nell'atmosfera di Saturno. © NASA/ESA

Missione pericolosa. I 22 attraversamenti a ridosso dell’anello più interno sono tra le manovre più complicate compiute dalla sonda nel suo viaggio ventennale. Nella zona attraversata potrebbero esservi detriti, rocce e polveri che potrebbero danneggiare la sonda. Per evitare impatti pericolosi, il primo passaggio di oggi sarà eseguito sfruttando la grande antenna come uno scudo. Registrati e valutati gli eventuali danni, gli ingegneri della NASA decideranno quali strumenti esporre nei passaggi successivi.

L'UNICA MORTE POSSIBILE. Dopo il lungo e laborioso addio, Cassini terminerà la sua missione abbandonandosi all'atmosfera di Saturno, con un'immersione finale che raccoglierà dati fino all'ultimo minuto. La sorte della sonda, a corto di carburante, è stata decisa per proteggere Titano ed Encelado - due satelliti i cui oceani potrebbero contenere tracce di vita - da eventuali contaminazioni derivanti dall'impatto con la navicella fuori uso. Del resto quale migliore fine, per il fedele osservatore di Saturno, che fondere i propri atomi con quelli del pianeta degli anelli?

Il video del gran finale della sonda Cassini

Foto, foto e foto dalla sonda Cassini

26 aprile 2017
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