In questi giorni il Solar Dynamics Observatory (SDO), il telescopio spaziale della Nasa lanciato nel 2010, in orbita geosincrona a 36.000 km dalla Terra (la Iss orbita a 400 km), ha rilevato un flusso di vento solare molto intenso diretto verso la Terra.
Tale materiale ha preso avvio da un cosiddetto buco coronale che si è aperto sul Sole, ossia un'area della corona solare (la parte più esterna della nostra stella) che appare più scura e meno calda rispetto alla resto della superficie.
I buchi coronali si formano quando le linee del campo magnetico solare si spezzano e lasciano fuoriuscire una grande quantità di particelle subatomiche e radiazioni.
The Sun Now - Il Sole, adesso
il sito del Solar Dynamics Observatory
In questa occasione, il materiale fuoriuscito dal Sole potrebbe intensificare le aurore polari, ma questo è tutto: non dovrebbe cioè avere alcuna ricaduta significativa sulle nostre tecnologie di comunicazione.
I buchi coronali non sono fenomeni eccezionali: il precedente più prossimo è della fine di maggio, anche il quell'occasione studiato e rilevato dall'SDO.