Spazio

I messaggi più o meno nascosti incisi sul rover marziano Perseverance

Il paracadute di Perseverance, ormai si sa, celava un messaggio in codice. Ma il rover marziano della Nasa è pieno di simboli e piccoli rebus da decifrare.

Oltre a tanta tecnologia, a bordo del rover Perseverance della NASA che si è appoggiato sul suolo di Marte lo scorso 18 febbraio si trovano pure alcuni simboli, illustrazioni, loghi che contengono messaggi più o meno nascosti: se in futuro mandare astronauti sul Pianeta Rosso sarà la normalità, potrebbe anche accadere che qualcuno si imbatterà in uno di questi enigmi e possa venirgli voglia di risolverli...

Per gli astronauti del futuro: se, per decifrare gli enigmi, Google vi ha mandato su questa pagina scritta nel lontano 2021, ecco le soluzioni!

Messaggio nel paracadute. Sicuramente quello che ha già fatto parlare di sé subito dopo l'atterraggio su Marte è il paracadute utilizzato per frenare il rover attraverso l'atmosfera marizana. I colori del paracadute non sono casuali. Se si decodificano è possibile leggere la scritta "Dare might things" (Rischiate cose straordinarie), una frase detta dal Presidente americano Roosevelt che è diventata un motto della NASA. Ne avevamo parlato dettagliatamente qui.

Evoluzione. Una targa in alluminio invece illustra l'evoluzione della specie dei rover marziani della Nasa, da Pathfinder (a sinistra), per passare a Spirit, Opportunity a Curiosity fino ad arrivare a Perseverance con il suo piccolo elicottero Ingenuity.

Numero di targa. La "targa" del rover si trova sulla parte superiore del braccio robotizzato. È una placca in titanio che reca inciso il nome della missione "MARS 2020" e il "numero di telaio" del veicolo.

Eliche e impronte. Sulla ruota anteriore sinistra del rover, poi, sono stati disegnati due simboli. Uno rappresenta il DNA delle specie viventi, l'altro invece è l'impronta che ognuna delle ruote di Perseverance lascia sulla superficie marziana: insomma l'impronta del suo DNA.

Terra, Marte, Sole. Su una trave di sostegno trasversale si trova una placca con inciso un numero: 10.932.295. Sono le persone che hanno inviato il loro nome alla NASA, affinché fosse memorizzato in un microchip portato a bordo di Perseverance. Il disegno sottostante rappresenta la Terra e Marte ai due lati opposti del Sole e i raggi rappresentano il testo scritto in linguaggio Morse: "Explore as One".

Campioni dal cratere. Questa coppia di piastre "gemelle" in alluminio è forse la più complicata da decifrare. Quella di sinistra porta inciso il disegno di alcune righe ondulate che rappresentano la topografia del cratere Jezero, dove è atterrato Perseverance. Al centro sembra mancare una parte, di forma circolare. Rimanda a un'altra targa (quella di destra) – che, al momento si trova al ancora al Jet Propulsion Laboratory a Pasadena, in California e che sarà montata sul rover che in futuro sarà inviato su Marte a raccogliere i campioni di Perseverance – che presenta un motivo esattamente complementare.

Le due parti formano un tutt'uno, un puzzle scientifico da completare in futuro, quando campioni di rocce di Marte saranno riportati sulla Terra.

Il serpente e la Terra. Il serpente è il caduceo, simbolo dell'ordine della scienza medica. Ma nell'insieme la placca vuole ricordare il coronavirus che ha colpito il nostro Pianeta e vuol essere un ricordo di tutti coloro che si sono dedicati agli ammalati di covid.

A colori. La placca con i dischetti colorati serve a calibrare i colori delle macchine fotografiche. Gli spazi vuoti sono stati riempiti con la storia del Sistema Solare dalla sua formazione, alla nascita della vita, fino all'uomo e all'esplorazione spaziale. La scritta "Two worlds, one beginning" fa riferimento alla triplice missione che dovrà riportare a Terra campioni marziani, a cui parteciperà anche l'Agenzia Spaziale Italiana.

Se si guarda con attenzione sul bordo della placca poi vi è la scritta: "Are we alone? We came here to look for signs of life, and to collect samples of Mars for study on Earth. To those who follow, we wish a safe journey and the joy of discovery"

(Siamo soli? Siamo venuti qui per cercare segni di vita e raccogliere campioni di Marte da studiare sulla Terra. A quelli che verranno dopo di noi auguriamo un viaggio sicuro e il piacere della scoperta"). La frase fa riferimento agli uomini che forse un giorno riscopriranno il rover.

La frase "joy of discovery" (Il piacere della scoperta") è ripetuta nelle cinque lingue più parlate sulla Terra: inglese, mandarino, hindi, spagnolo e arabo.

Giochi e codici. Una placca, ricoperta da policarbonato, che a sua volta ricopre un vetro d'opale (un minerale) ha lo scopo di verificare per quanto tempo il policarbonato resisterà alle condizioni marziane. E sarà utile per missioni future. In questo caso, le linee, gli scacchi e gli altri simboli fanno parte di un sistema di calibrazione usato dall'Aeronautica degli Stati Uniti. 



Ma attenzione al resto: c'è un riferimento (con lettere, numeri e anche con un disegno) a Sherlock Holmes, e al suo indirizzo: il 221B di Baker Street. Il codice è stato inserito… per gioco. È un geocache coin, ovvero un "tesoro" da cercare in una sorta di caccia al tesoro, il geocaching, che ha milioni di praticanti nel mondo e che ha come obiettivo cercare oggetti affidandosi all'uso del Gps: una volta scoperto l'oggetto, lo si dichiara e lo si riposiziona, in modo che anche altri giocatori possano ricercarlo.

In questo caso è evidente che solo i futuri astronauti potranno dichiarare il ritrovamento (e riposizionarlo)!



Le piccole figure danzanti invece, sono un cifrario che compare in una storia di Sir Arthur Conan Doyle pubblicata nel 1903: "The adventure of the dancing men" (L'avventura degli uomini che ballano). In questo caso il messaggio nascosto è "Cache me if you can" (Nascondimi se ci riesci). Potranno essere utilizzate come sistema di calibrazione di riserva, nel caso non fosse visibile la parte superiore del disco.

17 aprile 2021 Luigi Bignami
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