Gli astronomi li chiamano pianeti gioviani caldi: si tratta di esopianeti di dimensione paragonabile a quella di Giove, ma che orbitano molto vicini alla loro stella. In alcuni casi il tempo di rivoluzione di questi pianeti è di sole 18 ore terrestri contro i 19 anni di Giove.
Si tratta di pianeti caldissimi, che per molti aspetti sono ancora circondati da un alone di mistero. Come si formano? Come si evolvono nel tempo? Si stanno avvicinando alla loro stella o si stanno allontanando?
Neonato gigante. Un recente studio pubblicato sull' Astronomical Journal evidenzia la scoperta di un nuovo pianeta gioviano caldo: un corpo celeste molto giovane, distante 490 anni luce dalla Terra e chiamato HIP67522 b.
La stella attorno alla quale orbita questo pianeta è pure lei molto giovane: ha "solo" 17 milioni di anni e quindi HIP67522 non può che essere diversi milioni di anni più recente: secondo gli astronomi è il pianeta di questo tipo più giovane mai osservato e il suo studio potrebbe consentire ai ricercatori di fare luce su diverse caratteristiche di questi giganti del cosmo.
HIP67522 b è stato scoperto da TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), un satellite della NASA che rileva la presenza di esopianeti analizzando la variazione di luminosità che il loro transito provoca sulla relativa stella. Il neonato pianeta ha un diametro che è circa 10 volte quello terrestre ed è composto per lo più da gas.
Le teorie. Ma come mai si trovano così vicino al loro sole? Gli scienziati hanno formulato tre possibili ipotesi. La prima è che si siano formati proprio lì, nelle immediate vicinanze della stella. Un'altra teoria afferma invece che i gioviani caldi si siano spostati su orbite più interne nel corso del tempo. L'ultima ipotesi, in assoluti la più improbabile, afferma che i pianeti gioviani caldi siano stati spinti nella loro posizione dall'effetto gravitazionale di altri pianeti.
«Gli scienziati vogliono scoprire se c'è un meccanismo dominante nella formazione dei pianeti gioviani caldi. Al momento nella comunità scientifica non c'è consenso su una teoria specifica e la scoperta di questo pianeta così giovane è davvero eccitante», ha spiegato Yasuhiro Hasegawa, astrofisico della NASA.