Che su Marte esistesse il ghiaccio d’acqua era ormai convinzione comune, ma adesso esiste la certezza. L’eccezionale scoperta è stata fatta dal radar di concezione e progettazione tutta italiana SHARAD (Shallow Subsurface Radar) a bordo della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che da oltre 2 anni osserva il pianeta rosso da una distanza media di circa 300 km. I vasti ghiacciai marziani sono stati individuati con certezza nella regione di Hellas, nell’emisfero meridionale del pianeta, ma da un’analisi preliminare dei dati di SHARAD sembra che simili formazioni siano presenti più o meno alle stesse latitudini anche nell’emisfero settentrionale. Questi enormi depositi di ghiaccio sono ricoperti da uno strato di detriti rocciosi
Immagine in falsi colori di un particolare della regione marziana di Hellas. L’immagine lobata visibile nella foto è un vasto ghiacciaio ricoperto da uno strato di detriti rocciosi.
Questo risultato assume una grandissima importanza in previsioni delle future esplorazioni umane e per le ricerche di tracce di vita. L’area, infatti, si mostra adatta all’atterraggio di lander e i futuri colonizzatori del pianeta rosso sarebbero favoriti anche dalla presenza di acqua da usare come fonte di approvvigionamento. Inoltre, nei ghiacci in prossimità dell’equatore esistono maggiori probabilità che si siano conservate tracce di eventuali forme di vita rispetto ai ghiacci esistenti nelle zone polari. In questa regione le temperature estive sono simili a quelle dell’Antartide, con almeno +4-5 di giorno e -30 °C di notte.
Questa importante scoperta è in grandissima parte frutto della ricerca italiana, che, nonostante venga continuamente bistrattata, con tagli di fondi e personale, ottiene spesso risultati di eccellenza a livello internazionale.