Immagine ripresa dal telescopio spaziale Hubble della galassia più distante finora conosciuta. Nelle tre immagini piccole a destra, un ingrandimento - effettuato nel visibile, nel vicino e lontano infrarosso - del riquadro riportato a destra e un pò in basso nella fotografia grande a colori. Da notare che nel visibile, a causa del grandissimo spostamento verso il rosso, la galassia è praticamente invisibile.
Si può proprio dire che non passa giorno che dal cosmo non arrivino delle sorprese. Una delle ultime riguarda la scoperta della galassia più distante e quindi più antica finora conosciuta. A scoprirla sono stati i telescopi orbitanti Hubble e Spitzer della NASA. Questa remotissima galassia, che si trova ad una distanza approssimativa di 13 miliardi di anni luce, è denominata con la sigla A1689-zD1 e si sarebbe formata circa700 milioni di anni fa, poco dopo la fine della cosiddetta “età oscura”, un periodo, iniziato grosso modo 400 milioni di anni dopo il Big Bang, in cui l’universo era essenzialmente costituito da idrogeno ed elio e le stelle della prima generazione non avevano ancora iniziato il loro processo evolutivo. Secondo gli autori della scoperta, la galassia in oggetto sarebbe una delle prime galassie a essersi formata dopo questo periodo “buio”.
A1689-zD1 sembra costituita da un insieme di diverse centinaia di milioni di stelle concentrate in una regione molto compatta di circa 2.000 anni luce di grandezza, piccola se confrontata alla nostra Via Lattea. Inoltre, A1689-zD1 è talmente lontana che non sarebbe stata visibile da Hubble e Spitzer senza l’aiuto di un “telescopio naturale”, una galassia vicina, conosciuta come Abell 1689, che ha contribuito ad aumentare la sua luminosità tramite il fenomeno della “lente gravitazionale”.
A1689-zD1 potrebbe essere uno dei primi obiettivi su cui puntare l’ “occhio” del James Webb Space Telescope da 6 metri di apertura, il cui lancio è previsto nel 2013.