La fase di atterraggio delle sonde marziane è la più critica, come insegna la storia. E lo stesso vale per Exomars. L’attesa separazione tra la sonda madre e la capsula Schiaparelli è già avvenuta: il lander è stato lasciato cadere su Marte con una traiettoria puramente balistica, come quella di un pallone da calcio che viene rimesso in gioco dal portiere.
Schiaparelli uscirà dall'ibernazione alle 15:42 del 19 ottobre, un'ora prima dell'ingresso in atmosfera, iniziando a preparare i sistemi di bordo.
Alle 16:42 inizierà l’ingresso nell’atmosfera, a 121 km di quota e a una velocità di 21.000 km/h. A quel punto, dato il ritardo di circa 10 minuti tra le comunicazioni sonda-Terra, Schiaparelli non sarà più controllabile e tutte le operazioni verranno eseguite in modo automatico e senza che da Terra si sappia che cosa sta succedendo.
L’ingresso nell’atmosfera rallenterà la sonda fino a 1.700 km/h. Dopo 3 minuti, a una quota di 11 km si aprirà il paracadute. Dopo un minuto si staccherà lo scudo termico anteriore. Siamo ormai alle 16:47, a 1,3 chilometri dal suolo: la velocità è “soltanto” 250 chilometri all'ora. Il lander abbandonerà anche la parte posteriore dello scudo e il paracadute, accenderà per qualche istante i retrorazzi per rallentare ulteriormente la discesa, e a 2 metri di quota e a 4 km/h di velocità si farà cadere su Marte. Touchdown: sono le 16:48.
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