L'inquinamento luminoso è arrivato fin nello spazio (come si temeva). E a farne le spese sono scienziati e appassionati di astronomia, che si trovano a combattere con le luci artificiali anche durante le lunghe notti passate al telescopio. Ne sa qualcosa il fotografo astronomico Daniel Lopez, che nei giorni scorsi ha pubblicato sui social le immagini appena scattate alla cometa Neowise: come si può vedere, protagoniste dell'immagine sono una serie di striature parallele che la percorrono per tutta la lunghezza.
Sono le scie luminose lasciate da una flotta di satelliti Starlink, piccoli satelliti artificiali lanciati da Elon Musk con l'obiettivo di fornire a tutto il pianeta una copertura Internet a banda larga.
Sono dovunque. I satelliti, che orbitano in gruppo attorno alla Terra (i primi Starlink furono lanciati nel maggio 2019), sono dotati di una luce lampeggiante che ne segnala la presenza nel cielo.
L'immagine di Lopez è una composizione di 17 fotogrammi scattati in 30 secondi: il montaggio ha così reso ben visibile il passaggio della flotta di satelliti, normalmente appena percepibili a occhio nudo. Il fotografo ha anche montato un breve video che mostra lo sciame di Starlink.
Una disavventura fotografica simile è toccata a Julier Girard, che dopo aver scattato foto a lunga esposizione della cometa Neowise, se le è viste rovinate dal passaggio dei satelliti di Musk.
Riprovaci tra 7.000 anni. Gli scatti a lunga esposizione sono fondamentali per il lavoro degli astronomi. "Un singolo satellite Starlink in pochi secondi può rovinare un'immagine che richiede fino a 15 minuti di lavoro, e che può essere irripetibile". Come nel caso della cometa Neowise che ripasserà dalle nostre parti tra 6.800 anni.
Ad oggi SpaceX ha mandato in orbita 538 satelliti Starlink con il suo Falcon 9 e nei prossimi mesi inizieranno i test per verificarne il funzionamento reale: obiettivo dell'azienda di Musk è quello di realizzare una rete di connessione internet satellitare ad alta velocità e bassa latenza, che permetta a chiunque di accedere a Internet per lavoro, svago e gioco.
Il progetto è molto ambizioso: Musk ha chiesto al governo USA di poter mandare in orbita ben 42.000 microsatelliti, così da formare una vera e propria costellazione attorno alla Terra ad una quota compresa tra i 100 e i 1.000 km.