In risposta alle sanzioni europee decise dopo l'invasione russa dell'Ucraina, l'Agenzia spaziale russa - Roscosmos - ha dichiarato sabato che sta richiamando dozzine di ingegneri e tecnici dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, e che sta sospendendo le operazioni missilistiche Soyuz che lì si stavano svolgendo, lasciando perciò a terra due satelliti del sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile Galileo, il cui lancio era programmato per il 5 aprile.
La decisione, ufficializzata da Dmitry Rogozin, direttore generale dell'Agenzia spaziale russa, mette in discussione anche il futuro a lungo termine della base di lancio Soyuz presso il Centre spatial guyanais, sulla costa nord-orientale del Sud America. Le squadre russe stavano preparando un razzo Soyuz con stadio superiore Fregat per il lancio il 5 aprile: i due satelliti europei e il loro veicolo di lancio russo sono già stati consegnati al centro spaziale, ma i preparativi richiedono l'esperienza dei tecnici russi.
La sospensione della collaborazione con Roscosmos per lo spazioporto di Kourou segue la minaccia di interrompere la collaborazione nel programma della Stazione spaziale internazionale, ventilata il 24 febbraio scorso. Una interruzione che, se messa in atto, potrebbe avere conseguenze disastrose per l'ISS, perché il segmento russo della Stazione spaziale è responsabile della guida, della navigazione e del controllo dell'intero complesso. E i velivoli da carico Russian Progress forniscono periodiche spinte verso l'alto per regolare l'orbita della struttura e garantire che non affondi troppo in basso nell'atmosfera terrestre. Se la Russia togliesse il suo appoggio la ISS potrebbe precipitare in pochi mesi - e questo proprio nel momento in cui era stato fatto un piano dettagliato sulle modalità di dismissione della Stazione spaziale, nel 2028-30.