Rosetta, la sonda dell'Esa, dopo essere entrata in orbita attorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nel 2014, continua la sia missione di monitoraggio e studio. In questi ultimi giorni è stata portata in un'orbita molto bassa, a 5-6 chilometri di altezza, da dove ha scattato fotografie in alta risoluzione che sono al vaglio dei ricercatori.
Intanto, sull'ultimo numero di Science Advances, sono stati pubblicati i primi risultati di uno studio ancora in corso, avviato quando la sonda si stava avvicinando alla cometa, nel 2014: riguarda la ricerca di molecole organiche.


Materiali grezzi. Quando si parla di molecole organiche, almeno in relazione a questa missione, non si fa riferimento alla "vita" come potremmo intenderla qui, sulla Terra: è invece la ricerca di materiali grezzi che riteniamo fondamentali per la vita. È già noto che sulla cometa esistono varie molecole organiche: dalla formaldeide (HCHO) all'acido cianidrico (HCN), dall'acido formico (HCOOH) all'ammoniaca (NH3), fino al metanolo (CH3OH) e al metano (CH4). A questo ventaglio va adesso aggiunta la scoperta più interessante: la glicina (C2H5NO2, un amminoacido) e il fosforo.
La glicina, una molecola organica, è l'amminoacido più semplice che si trova negli organismi viventi ed entra nella struttura delle proteine. Agli inizi di questo secolo venne già trovata negli spazi interstellari, e altri indizi vennero scoperti nella polvere della cometa Wild-2 (81P/Wild) dalla sonda Stardust che, lanciata nel 1999, la raggiunse nel 2004.
Ciò è possibile perché la glicina si può formare senza acqua liquida e può originarsi dall'esposizione alla luce ultravioletta di ghiaccio al cui interno vi siano molecole organiche semplici, come il metano o l'ammoniaca.
Anche il fosforo è un elemento fondamentale per la vita: un atomo di fosforo e uno di ossigeno combinati a formare la molecola P-O sono determinanti nella formazione della struttura del Dna. E la cosa straordinaria è che questa molecola sembra più comune nell'Universo di quanto di ritenesse:


La scoperta di questi elementi rafforza l'idea che le comete siano oggetti primordiali che hanno conservato tracce del Sistema Solare così com'era 4,5 miliardi di anni fa, e che abbiano portato sul nostro pianeta, a un certo punto della sua storia, gli elementi di base per la nascita della vita. Considerate le condizioni estreme in cui si trovano nello Spazio, questi elementi non possono originare vita sulle comete ma sulla Terra possono invece avere trovato tutte le condizioni necessarie alle reazioni chimiche che hanno portato a molecole sempre più complesse.
Verso la fine. Rosetta si conferma così uno strumento di indagine formidabile, e continuerà a esserlo fino alla fine di settembre, quando, prima di uscire definitivamente dalla zona dove può ancora sfruttare l'energia solare e perciò rispondere ai comandi del controllo missione, verrà tentato un atterraggio sulla cometa per raccogliere e trasmettere a Terra informazioni e immagini di inestimabile valore scientifico.