Ci sono, di nuovo, condizioni favorevoli per poter comunicare con Philae, il robot atterrato sulla cometa 67/P Churiyumov-Gerasimenko nel 2014, trasportato dalla sonda Rosetta, dell'Esa. «Le possibilità di ristabilire un contatto con il lander sono del 50 per cento», ha dichiarato il project manager, Stephan Ulamec.
Nell’ultimo mese Rosetta, rimasta in orbita attorno alla cometa e che farebbe da ponte-radio con la Terra, era stata spostata a diverse centinaia di chilometri dal nucleo della Churiyumov-Gerasimenko per studiare le caratteristiche della sua chioma.
Fino alla fine di dicembre. Conclusa questa fase, Rosetta è stata riportata vicino alla cometa: in questi giorni si trova a soli 270 chilometri dalla superficie e nelle prossime settimane scenderà fino a 200 chilometri. Distanze tali da permettere alla sonda di ricevere eventuali segnali da Philae, se fosse "sveglio e in grado di comunicare".
«Siamo abbastanza ottimisti», ha commentato Philippe Guadon, manager dell’Agenzia spaziale francese, «e da Terra siamo pronti: la "finestra di ascolto" rimarrà aperta fino alla fine di dicembre.» Più avanti, la distanza della cometa dal Sole sarà tale da non permettere alle batterie di Philae di ricaricarsi e le probabilità di un contatto andranno via via scemando.
Attualmente le condizioni sono ottimali, perché Philae dovrebbe trovarsi in una posizione tale da ricaricare le batterie (molto dipende però anche da quanta polvere si è accumulata sulle celle fotovoltaiche) e comunicare con Rosetta.
Philae è sceso sulla cometa il 12 novembre 2014 e dopo un burrascoso atterraggio che lo portò sul bordo di un cratere la cui posizione esatta rimane ancora indefinita, comunicò con la Terra per 72 ore - poi le batterie si scaricarono. Tornò a dare segni di vita nel luglio di quest’anno e si ebbero anche alcuni contatti con il lander, che non portarono però a risultati concreti, poi di nuovo il silenzio. Quella di adesso è l’ultima possibilità per comunicare con un robot che per la prima volta è atterrato su una cometa.