Oumuamua, l’asteroide interstellare che ha fatto parlare tanto di sé, potrebbe non essere il primo visitatore del nostro sistema solare proveniente da un’altra stella. Una meteora, che bruciò nell’atmosfera terrestre nel 2014, potrebbe averlo infatti anticipato.
Ogni giorno la Terra viene colpita da circa 100 tonnellate di polveri e rocce spaziali - che finiscono bruciate per la maggior parte bruciato durante l'attraversamento dell’atmosfera - provenienti da frammenti di comete, asteroidi e persino pianeti del sistema solare. Secondo Amir Siraj e Avi Loeb della Harvard University c'è una meteora proviente dal di fuori del sistema solare.
Alla ricerca dell’extraterrestre. La loro scoperta parte dal momento in cui si sono messi a “sfogliare” un catalogo di meteore individuate da un rete di rilevatori di proprietà del Governo degli Stati Uniti, alla ricerca di oggetti che non fossero legati gravitazionalmente al Sole, ossia che sarebbero potuti arrivare dal di fuori del nostro sistema solare.
È un sistema più o meno simile a quello che permise di scovare Oumuamua nel 2017. Così facendo i due ricercatori hanno scoperto che una meteora di circa mezzo metro di diametro, vaporizzata nella nostra atmosfera nel 2014, aveva caratteristiche che facevano supporre una provenienza “extrasistema solare”. Quella meteora infatti, colpì l’atmosfera terrestre a circa 45 chilometri al secondo. Secondo gli studiosi, infatti, se fosse arrivata dall’interno del sistema solare non avrebbe dovuto superare i 20-25 chilometri al secondo.
Non v'è certezza. Una prova inconfutabile? «No», dice Peter Brown della Western University dell’Ontario in Canada, «perché per avere la certezza bisognerebbe conoscere anche la traiettoria dell’oggetto, che, però, non è possibile ricostruire a partire dai dati disponibili».
Si parla dunque di alta probabilità, ma non certezza assoluta. In ogni caso stando a Loeb una meteora di tal genere potrebbe colpire il nostro pianeta una volta ogni 10 anni, mentre oggetti più grandi come Oumuamua sono molto più rari.