Spazio

La Luna: la nuova frontiera selvaggia?

L'uomo sarà presto di nuovo sulla Luna: per fare ricerca, sperimentazione medica extra territoriale e per scavare preziosi minerali. Sarà un nuovo "far west" senza legge, dove tutti fanno tutto quello che vogliono?

La strada tracciata dall'Amministrazione americana sembra avere buone possibilità di essere percorsa con successo e fino in fondo: nel 2024 l'uomo tornerà sulla Luna, affermano gli Usa, o anche solo molto vicino o attorno alla Luna. Procedono i piani per il Gateway, la stazione permanente in orbita cislunare, mentre la Nasa ha affidato a tre società spaziali private il compito di presentare progetti per un modulo lunare, l'ascensore tra la stazione in orbita e la superficie della Luna. Un ritorno alla grande, insomma, pensato fin dall'inizio per restarci, sulla Luna: niente più mordi e fuggi. Un piano complesso e articolato che mette sul tavolo molte questioni: tecnologiche, scientifiche, umane.

Le questioni giuridiche. Pochi sanno che esistono un Trattato sullo Spazio, e anche un apposito Trattato sulla Luna, che (nelle intenzioni) dovrebbero regolamentare le attività dei Paesi che si insedieranno sul nostro satellite e su altri oggetti del Sistema Solare: sono concettualmente simili al Trattato Antartico e al Trattato sulla proibizione della dislocazione di armi di distruzione di massa sui fondali marini.

Il Trattato sullo Spazio (e quello sulla Luna, che è una sua "costola") vieta l'utilizzo a scopo militare degli oggetti extra terrestri, vieta l'esplorazione dei corpi celesti senza il benestare degli altri Stati, richiede che vengano notificate all'ONU le attività previste, vieta a ogni Stato di dichiarare la propria sovranità su qualsiasi territorio extra terrestre.

Ratificato all'unanimità dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1966, periodicamente aggiornato... è stato firmato e adottato da pochi Paesi (l'Italia non è tra questi), e poiché sono altrettanto poche le nazioni che conducono proprie e importanti attività aerospaziali il suo valore effettivo è praticamente nullo. Oltretutto, non fa cenno a realtà impensabili fino a una manciata di anni fa, le space company.

Al momento, perciò, solo l'etica impedisce e impedirà nel prossimo futuro che l'esplorazione di porzioni di Spazio e di oggetti extra terrestri possa trasformarsi in una presa di possesso o in qualche altra cosa ancor meno desiderabile.

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Chi altri potrebbe garantire i servizi postali?

L'insieme delle problematiche presenta anche interessanti sfaccettature.

Quando le basi saranno effettivamente permanenti, nasceranno bambini sulla Luna e su Marte: saranno... che cosa? Apolidi della Terra, Cittadini dello Spazio, cittadini delle rispettive cupole, lunatici, marziani... Potranno condividere la cittadinanza dei loro genitori e decidere di vivere da qualche parte sulla Terra senza sentirsi extraterrestri?

Sorprenderà sapere che per rispondere a queste e a tante altre domande è nata alcuni anni or sono la Moon Village Association, un'associazione non governativa che lavora anche una carta dei diritti e dei doveri di chi esplorerà la Luna e si insedierà a lungo sul nostro satellite o altrove nel Sistema Solare: quasi annualmente l'associazione organizza meeting internazionali per fare il punto.

La ricerca scientifica: la medicina. Sbaglia chi pensa che la scienza sia un territorio neutrale. C'è per esempio grande interesse nell'utilizzo di quei luoghi dove la gravità è inferiore, per produrre organi artificiali con stampanti 3D. La gravità impedisce alle reazioni chimiche di realizzarsi con omogeneità, perciò più di una ricerca è condotta sulla Stazione spaziale internazionale, dove l'azione della gravità è minima. Sulla Iss, però, lo spazio è quello che è, ed è impensabile che possa trasformarsi in una vera e propria "fabbrica" di organi - cosa che invece si potrebbe fare sulla Luna. E, comunque, non si tratta solo di "organi": al momento ci sono regole severe che riguardano la ricerca medica sulla Iss, imposte e monitorate dalle autorità dei Paesi partner della Stazione.

Per la Luna, invece, non c'è ancora nulla di scritto, e dato che la ricerca scientifica ha, nel corso della Storia e fino a tutt'oggi, sconfinato le frontiere dell'etica, ecco che vi sono più che ragionevoli motivi di preoccupazione per ciò che si potrebbe fare in luoghi così lontani dalla Terra e da qualunque strumento di controllo.

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Visioni dal futuro: una base sulla Luna.

7 giorni e 6 notti, all inclusive. L'interesse delle società private per lo Spazio e, in particolare, per la Luna lo spiega (anche) l'inesplorato mercato del turismo spaziale. Viaggi attorno al nostro satellite sono già stati programmati da SpaceX a partire dal 2022. Se tutto va come le aziende vorrebbero, il passo successivo sarà quello di portare giù i turisti, sulla Luna.

Se volete divertirvi, le domande sono innumerevoli. Che cosa si offrirà al turista lunare? Un semplice tour (tipo "Torpedone dello Spazio") o anche il soggiorno a gravità ridotta in un "cupola-hotel Selene" con piscina d'acqua estratta dai poli? Quali caratteristiche dovrà avere il turista lunare? Solo il portafogli strapieno o anche un certificato di addestramento e ottima salute? Quali restrizioni saranno adottate per i luoghi storici (Patrimonio dell'Umanità in pectore), come il Mare della Tranquillità, dove arrivarono Armstrong e Aldrin il 20 luglio del 1969? Quali pene potrebbero essere previste per il turista borioso che dovesse calpestare la prima impronta (senza neppure conoscere il mistero che l'avvolge)? Ci sarà spazio per il turista fai-da-te? Preparatevi, un giorno tutte queste sciocchezze saranno attualità.

La difesa planetaria. La Luna, o meglio, il lato a noi invisibile della Luna, potrebbe essere il luogo ideale per installare qualche cannone laser da puntare verso eventuali asteroidi in avvicinamento alla Terra, per distruggerli o deviarli. Nulla di male, anzi. Be', "quasi anzi": nel caso in cui un asteroide pericoloso possa essere solamente deviato, dove si cercherebbe di farlo cadere? Chi decide?

E comunque sì, c'è anche l'altra domanda: chi garantirà che i cannoni laser vengano installati solo dall'altra parte della Luna (e non puntati verso la Terra)?

Tante, nuove, ricche risorse. Vista la fame che abbiamo di energia, minerali e via dicendo, non sorprende che "tutti" pensino alla Luna come allo scrigno dei tesori: la Luna sarà infatti anche e soprattutto la nostra nuova, immensa miniera.

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Una base lunare assemblata con i moduli gonfiabili Bigelow: l'energia sarebbe assicurata da reattori nucleari Kilopower. © BIGELOW

Lasciate stare le preoccupazioni per la sostenibilità ambientale (con tutto quello che succede sulla Terra, chi volete che se ne preoccupi?), lasciate stare il complicato discorso della proprietà mineraria extra terrestre (è vietata dal Trattato sullo Spazio, ma avere un pezzo di Luna in comodato d'uso sarà pur possibile, no?) e per favore lasciate perdere anche le preoccupazioni per la sicurezza e i diritti sindacali dei lavoratori spaziali, robotici o meno, ché ne abbiamo già abbastanza per i lavoratori nostrani.

Parliamo piuttosto di cose concrete: quali risorse promette la Luna? Le terre rare, tanto per cominciare: è un gruppo di 17 metalli altamente conduttivi usati per la produzione di smarthphone, auto ibride ed elettriche, computer e ogni altro dispositivo elettronico. Metalli relativamente poco abbondanti sulla Terra, ma soprattutto distribuiti in modo poco omogeneo: nei prossimi anni, la richiesta di questi elementi potrebbe creare importanti problemi geopolitici sul nostro pianeta. Sulla Luna sembrano essere abbondanti e, al momento, senza padrone.

Poi c'è il titanio, che usiamo nelle vernici, nei cementi, nella carta, nelle plastiche e in una serie di importanti applicazioni industriali, aeronautica e aerospaziale comprese. Per dare un'idea, le rocce riportate a Terra dall'Apollo 17 contengono il 12% di diossido di titanio - mentre sulla Terra è decisamente più raro. L'alluminio, in grandi quantità (pare), e ne abbiamo un gran bisogno, sulla Terra; è abbondante anche il silicio, che sulla Terra non manca, ma fa anche comodo che sia già lì, a disposizione per la futura "industria lunare". Infine (per lasciare alla fine la ciliegina sulla torta), l'elio-3: decisamente scarso dalle nostre parti, probabilmente abbondante sulla Luna, è ciò che potremmo "bruciare" nelle future centrali a fusione nucleare sulla Terra.

18 giugno 2019 Luigi Bignami
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