Spazio

Ritorno alla Luna: Blue Origin e altre Space Company

Blue Origin, la space company di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha stretto accordi con tre grandi industrie aerospaziali per arrivare pronti all'avvio del programma Artemis, nel 2024.

Jeff Bezos, accreditato anche per il 2019 a uomo più ricco al mondo, padrone di Amazon, avrebbe più di chiunque altro i mezzi economici e tecnologici per trasportare gli astronauti dalla Lunar Orbital Platform-Gateway (la stazione spaziale che sarà assemblata nell'orbita della Luna) fino alla superficie della Luna stessa. Ma, nonostante le premesse, ha dovuto chiedere l'aiuto di altre società aerospaziali per riuscire a essere pronto con un modulo lunare entro il 2024, anno in cui la NASA prevede di scendere nuovamente sulla Luna con un equipaggio.

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Illustrazione: il Lunar Gateway. © Nasa

Lavoro di squadra. Con questo obiettivo Bezos ha radunato quello che egli stesso definisce "a national team for a national priority", una squadra nazionale per una priorità nazionale: alle forze della sua Blue Origin si uniranno quelle di Lockheed Martin, Northrop Grumman e Draper, tre giganti dell'industria aerospaziale.

Con le prime due Bezos costruirà gli elementi del lander lunare: in particolare Lockheed Martin costruirà il modulo superiore del lander, mentre la Grumman si concentrerà sull'elemento di trasferimento del lander dall'alta orbita lunare dove si troverà la Gateway fino a un'orbita bassa, dove inizierà l'allunaggio vero e proprio. Draper svilupperà i sistemi di guida per la discesa e la risalita dell'equipaggio, mentre Blue Origin penserà alla piattaforma di atterraggio e al motore di discesa. «Non potevamo chiedere partner migliori: con queste premesse sono certo che torneremo presto sulla Luna, e per restarci», ha affermato Bezos.

Il razzo New Shepard, di Blue Origin
Il razzo New Shepard, di Blue Origin: ha dimostrato di poter rientrare a Terra e atterrare con estrema precisione. © Blue Origin

A caccia di fondi. Lo stadio di discesa del lander sarà alimentato dal motore BE-7 di Blue Origin, che brucia idrogeno liquido super-freddo ossigeno liquido. Il modulo di risalita, che vedrà la messa in opera della tecnologia a bordo della capsula Orion, sarà riutilizzabile, permettendo perciò più viaggi di andata e ritorno tra Luna e Gateway.

Le tre space company sono le più avanzate al mondo in fatto di tecnologia spaziale. Lockheed Martin sta costruendo la navicella Orion, che permetterà alla NASA di portare uomini nello Spazio profondo; Grumman costruì il modulo lunare Apollo, che realizzò sei atterraggi sulla Luna, tutti con successo; Draper non ha rivali nei sistemi di guida di navicelle e aerei. Ora non mancano che i finanziamenti per una sfida tanto onerosa, che in parte dovranno arrivare dalla NASA - e l'amministrazione Trump pare li abbia già confermati.

8 novembre 2019 Luigi Bignami
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