Quella che vedete è probabilmente una delle più belle immagini della Nebulosa Gambero (o anche Gum 56 o IC 4628). Presa con il telescopio da 2,2 metri dell'MPG/ESO all'Osservatorio di La Silla in Cile, mostra grumi di stelle appena nate accoccolate tra le nubi che formano la nebulosa.
Immersi nei recessi di questa enorme incubatrice stellare si trovano tre ammassi di giovani stelle calde - stelle di appena qualche milione di anni - che risplendono di luce ultravioletta. È proprio la luce di queste stelle che fa risplendere le nubi di gas della nebulosa. La radiazione strappa gli elettroni agli atomi - un processo noto come ionizzazione - che quando si ricombinano rilasciano energia sotto forma di luce. Ogni elemento chimico emette luce a un colore caratteristico e le grandi nubi di idrogeno della nebulosa sono la causa del loro intenso colore rosso cupo.
Gran parte della ionizzazione della Nebulosa Gambero è prodotta da due stelle di tipo O, stelle bianco-azzurre e molto calde, note anche come giganti blu a causa del loro colore.
Questo tipo di stelle è raro nell'Universo poichè la loro grande massa implica che non vivono a lungo. Tra appena un milione di anni queste stelle inizieranno a collassare su se stesse e termineranno la loro vita come supernove, così come accadrà a molte delle stelle massicce all'interno della nebulosa.
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Oltre alle molte stelle neonate ancora rincantucciate nella nebulosa, questa vasta regione è piena di polvere e gas a sufficienza per creare una nuova generazione di stelle. Le regioni della nebulosa che daranno vita a queste nuove stelle sono visibili nell'immagine come nubi dense.
La materia che forma le stelle include anche i resti delle stelle più massicce della generazione precedente che hanno concluso la loro vita con una violenta esplosione di supernova rilasciando così il loro materiale. Così il ciclo della vita e della morte delle stelle continua. Gum 56 ha un diametro di circa 250 anni luce, ma nonostante la sua vastità è spesso sfuggita agli osservatori a causa della sua debolezza e al fatto che la maggior parte della luce viene emessa a lunghezze non visibili dall'occhio umano.
La nebulosa si trova a una distanza di circa 6000 anni luce dalla Terra. Si trova in cielo nella costellazione dello Scorpione, dove la sua dimensione apparente è di quasi quattro volte il diametro della Luna piena.
Questa immagine, che fa vedere solo parte della nebulosa, è stata ottenuta con il telescopio da 2,2 metri dell'MPG/ESO usando la camera WFI (Wide Field Imager) nell'ambito del programma Gemme Cosmiche dell'ESO.
Il programma sfrutta il tempo di telescopio altrimenti inutilizzato per osservazioni scientifiche allo scopo di produrre immagini di oggetti interessanti o anche semplicemente belli. Tutti i dati raccolti potrebbero comunque essere utili per scopi scientifici e perciò sono disponibili agli astronomi attraverso l'archivio scientifico dell'ESO.