Non di tutti i resti delle missioni lunari Apollo conosciamo l'esatto destino. Mancano all'appello i Lem (Lunar Excursion Module, il modulo nel quale si trovavano i due astronauti che sbarcavano sulla Luna) relativi a due missioni. Al termine di ogni missione, infatti, il Lem con i due astronauti a bordo, risaliva dalla superficie lunare e si ricongiungeva al modulo di comando – dal quale il Lem stesso si era separato per scendere sulla Luna – e nel quale era rimasto il terzo astronauta dell'equipaggio.
Tutti a bordo! Una volta che gli astronauti si trovavano tutti al sicuro nel modulo di comando che li avrebbe riportati sulla Terra, il Lem veniva sganciato e fatto precipitare sulla Luna. L'impatto con la superficie lunare permetteva di generare un piccola scossa sismica che dava informazioni sulla struttura interna del nostro satellite.
Al momento non sono stati ancora individuati i punti di impatto del LEM dell'Apollo 11, lasciato in orbita lunare senza controllo e probabilmente precipitato qualche mese dopo, né di quello dell'Apollo 16, perché, per un guasto al sistema di guida, fu messo su un'orbita che lo avrebbe portato all'impatto in circa un anno. Il Lem dell'Apollo 13, invece, che a causa di un'avaria non raggiunse mai la superficie lunare (la missione fu interrotta prima dell'arrivo sulla Luna) bruciò rientrando nell'atmosfera terrestre quando l'equipaggio si mise in salvo nel modulo di comando, dopo l'esplosione di un serbatoio dell'ossigeno.