Si parla spesso dei milioni di frammenti spaziali che fluttuano incontrollati in orbita terrestre, e del pericolo che rappresentano. Ora un cacciatore di rifiuti celesti è passato dalle parole ai fatti, e ha sperimentato la prima di una serie di tecniche per sbarazzarsi di questi detriti.
RemoveDEBRIS, un progetto dell'Università del Surrey (Regno Unito), ha imprigionato in una rete un piccolo CubeSat liberato poco prima, che ha recitato la parte di un finto pezzo di spazzatura cosmica. La cattura è stata efficace e fulminea - nonché piuttosto spettacolare, come si vede nel video in apertura.
In azione. Il satellite dimostrativo di 100 kg è stato rilasciato a giugno dalla ISS, dove era arrivato ad aprile. Domenica 16 settembre si è cimentato nel primo esperimento a 300 km da Terra: nel filmato si vede il CubeSat roteare velocemente a 6-8 metri di distanza, come farebbe un "vero" detrito, poco prima di essere catturato da un'ampia rete, lanciata dal satellite.
Fuori uno. Normalmente rete e preda rimarrebbero agganciate al satellite, fino ad essere scaricate in atmosfera. In questo caso, sono state lasciate cadere in autonomia: in un paio di mesi dovrebbero rientrare, polverizzandosi prima dell'impatto. RemoveDEBRIS rimarrà in missione, concentrato sui prossimi obiettivi: il test di un nuovo sistema di telecamere per tracciare i detriti in orbita e, nel 2019, quello di un arpione all'estremità di un braccio estensibile, per colpire il detrito e mandarlo fuori orbita.
A fine missione, RemoveDEBRIS espellerà inoltre una vela pensata per aumentare l'attrito e nel contempo ridurre i tempi di ingresso in atmosfera, una soluzione che potrebbe essere implementata sui satelliti per favorirne l'uscita di scena.