Per prepararsi all'esplorazione su Marte, la Nasa sembra avere puntato tutto sulla missione ARM (Asteroid Redirect Mission): il piano è catturare un asteroide, trascinarlo in orbita lunare e utilizzarlo per addestrare gli astronauti a missioni spaziali di lunga durata.
Meno del previsto. Ma forse converrebbe investire, piuttosto, in una base lunare. Tanto più che i costi di un ritorno sulla Luna sembrano essere molto più bassi di quanto stimato finora. Una colonia lunare costerebbe 10 volte meno del previsto, secondo un nuovo studio commissionato dalla Nasa.
Si parla di una cifra inferiore ai 10 miliardi di dollari, a fronte dei 100 miliardi di dollari stimati in passato. Un costo che la Nasa potrebbe sostenere con il budget attualmente stanziato per l'esplorazione dello Spazio profondo (l'equivalente di 3,6 miliardi di euro all'anno).
Alleanze. A far scendere le voci spesa sarebbero le partnership con altre agenzie spaziali e compagnie spaziali private, insieme alla possibilità di estrarre risorse dal nostro satellite: in particolare acqua, e idrogeno da usare come propellente per un'eventuale missione verso Marte.
Razzi riciclabili. Lo studio è stato condotto dalla National Space Society e dalla Space Frontier Foundation, due organizzazioni non profit che promuovono la costruzione di avamposti nello Spazio e di cui fanno parte molti ex amministratori e astronauti della Nasa. Le stime dei costi presuppongono che compagnie private come Boeing e SpaceX, partner commerciali della Nasa, siano coinvolte nei piani per la colonizzazione lunare. E che i piani della compagnia di Elon Musk di creare un vettore riutilizzabile vadano prima o poi a buon fine.
Carburante. Le osservazioni del satellite lunare LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) sembrano suggerire la presenza di ghiaccio d'acqua in corrispondenza dei poli lunari. Da questo si potrebbero ricavare idrogeno da usare come propellente per i razzi e ossigeno da respirare, riducendo drasticamente anche i costi di una missione marziana. Dopo 12 anni dalla colonizzazione si otterrebbero fino a 200 milioni di tonnellate all'anno di propellente, al costo di 40 miliardi di dollari (36 miliardi di euro).
Pit-stop. Prima però, sottolinea lo studio, sarebbe necessario inviare sulla Luna robot che accertino che acqua e idrogeno siano accessibili vicino alla superficie. E istituire un'autorità lunare internazionale per gestire i rischi tecnici e le controversie economiche di simili operazioni. La base lunare potrebbe sostenersi economicamente rifornendo di idrogeno, direttamente dalla sua orbita, le navicelle dirette verso Marte.