Nel III secolo a.C., Aristarco di Samo (circa 310-230 a. C.) nel suo trattato Sulle dimensioni e distanze del Sole e della Luna stimò l'angolo formato dal Sole e dalla Luna quando i due corpi celesti si trovano in quadratura, cioè quando la Luna è al primo o all'ultimo quarto e Sole, Terra e Luna formano i vertici di un triangolo rettangolo.
Usando poi la geometria euclidea (la trigonometria non esisteva ancora) arrivò alla conclusione che la distanza Terra-Sole fosse da 18 a 20 volte la distanza Terra-Luna. Oggi sappiamo che questo rapporto è circa 390. Ma sappiamo anche che l'errore di Aristarco fu dovuto al compito di misurare, con gli strumenti che aveva, un angolo molto vicino a 90° (pari a 89°51').
MISURA MODERNA. Non a caso, per arrivare a una misura quasi corretta della distanza del Sole si dovette attendere addirittura il 1659. Quando l'astronomo olandese Christiaan Huygens valutò che la distanza del Sole fosse di 12.543 diametri terrestri, sbagliando in eccesso, ma di meno del 10%.